Milano, vende "monopattini" con il sellino: commerciante a giudizio per frode

Con la comodità dell’appoggio per l’autista, il velocipede diventa un ciclomotore e non può circolare. Serve targa e omologazione. Contestata anche la truffa nei confronti dell’acquirente raggirato

Monopattino elettrico

Monopattino elettrico

Milano -  Un monopattino marca Royal ma di ultima generazione. Con tutti gli accessori al loro posto e perfettamente dinamico. Anzi, con qualcosa in più: un comodissimo sellino utile a garantire adeguato appoggio all’utilizzatore non più costretto, come sugli altri monopattini, a stare perennemente ritto in piedi. Un’evoluzione della specie, insomma. Uno sfizio che fra l’altro non incideva più di tanto sul prezzo, fissato a 410 euro. L’acquirente? Entusiasta. Peccato solo che un monopattino elettrico del genere non sia vendibile. Perché con il sellino diventa una specie di ciclomotore e a quel punto deve essere omologato, portare una targa e guidato solo da chi indossi il casco. Ora il venditore è imputato per frode nell’esercizio del commercio e truffa ai danni dell’acquirente.

Era convinto probabilmente di aver fatto un affarone M.H., un 37enne di origini egiziane che qualche tempo fa si comprò il mezzo ecologico in un negozio di via Arnolfo di Cambio, zona Garibaldi. Il commerciante cinese che glielo consegnò gli disseche poteva circolare tranquillamente senza nessun obbligo di targa o assicurazione. E l’altro ci credette, fidandosi delle rassicurazioni di chi certo ne sapeva più di lui. Quest’ultima, un’aggravante contestata al venditore, fra l’altro, cioè aver ideato la truffa "approfittando di circostanze di persona idonee ad ostacolare la privata difesa, trattandosi di soggetto extracomunitario non in grado di accedere facilmente alla complessa disciplina normativa di tali veicoli".

Naturalmente all’ignaro M. bastò il primo giro in strada sul suo monopattino speciale, per rendersi conto che qualcosa in effetti non tornava: di tutti i conducenti di mezzi simili che vedeva in giro, lui era proprio l’unico a poter godere di quel benefico sellino. Possibile? No. E a cancellare i suoi ultimi dubbi provvide, fermandolo e multandolo, un agente della polizia locale.

A quel punto M. spiegò dove si era procurato quel “velocipede“ anche troppo comodo e la sua spiegazione divenne una denuncia. Stando al capo d’imputazione contestato al titolare del negozio di via Arnolfo di Cambio, un cinese 42enne, la frode in commercio sarebbe consistita nel mettere in vendita - almeno tra agosto 2020 e gennaio 2021 - "cose diverse da quelle dichiarate" poiché, nel nostro caso, un monopattino elettrico con sellino non è un “monopattino“ ma un ciclomotore a tutti gli effetti e con i conseguenti obblighi. E in questo modo avrebbe anche truffato l’acquirente M.H. Il negoziante cinese è già stato citato direttamente a giudizio.

 

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