Milano, tutti pazzi... con il monopattino

Bambini, gare e in due sulla tavoletta: il caos dello sharing

Monopattini a Milano

Monopattini a Milano

Milano, 4 agosto 2019 - Luca e Francesco, 16 anni, viaggiano sul monopattino elettrico in due in corso Europa, Luca tenta un selfie ma si rende conto che non sarebbe saggio. Entrano in largo Corsia dei servi, barcollano, si fermano. Conoscete le regole per usarlo? «Sì, sì». Non si direbbe, visto che le stanno violando tutte. Ci rassicurano però sul fatto che i genitori lo sanno: «Ci hanno dato loro la carta di credito per iscriverci».

Le prime multe e il fascicolo aperto dalla Procura in merito raccontato dal Giorno non hanno scoraggiato i guidatori di monopattino. A due passi da qui, piazza San Babila, imbocco di via Vittorio Emanuele, sembra esplosa una psicosi collettiva. Decine di monopattini elettrici parcheggiati in piazza e persone che sfrecciano da una parte all’altra. Molti lo usano per la prima volta. La maggior parte sono giovanissimi (per registrarsi basta dichiarare di essere maggiorenni), spesso accompagnati da un adulto, ancora più spesso sulla stessa tavoletta del genitore. Come Daniele. Conosce le regole? «Sì, certo bisogna leggerle per iscriversi». Ma davanti a sé sul monopattino ha la figlia, e l’altro figlio piccolo li segue su un’altra tavoletta. «È la prima volta che lo uso – si giustifica – ma non mi sembra più pericoloso di una bicicletta». Non fa in tempo a finire la frase e tre ragazzi sfrecciano velocissimi, uno gli derapa davanti. Sorride: «Poi certo, c’è chi li utilizza così». A “utilizzarli così” sono tre ragazzi abituati a fare acrobazie anche in bicicletta. Il monopattino lo stanno provando ora per la prima volta. Un amico dei tre, Cosimo, preferisce non correre troppo: «Ho lavorato per Glovo, quindi sono abituato a sfrecciare tra la gente sulle due ruote, ma sul monopattino mi sento meno sicuro. Poi ogni tanto la leva dell’acceleratore si blocca, può essere pericoloso». Quando però scopre che non si può andare su strada e che potrebbe essere multato ride: «Ridicolo, ma se va a 20 all’ora?».

Una famiglia dal Kuwait sfreccia alla ricerca di cibo, fra un’ora devono andare in aeroporto e sono in ritardo. In Kuwait ci sono? «Sì, privati però, non in sharing». Non vogliono dare i loro nomi, né farsi fotografare, forse perché sanno che andare in quattro su due monopattini, come stanno facendo loro, non è consentito (neppure in Kuwait). Per molti è una moda agostana, passata questa continuerà a noleggiarli solo chi ha davvero bisogno di spostarsi e non ha voglia di pedalare, come Andrea Tassello: «Sono appena stato ad Amburgo dove ce ne sono moltissimi. Permetterei la viabilità anche sulle strade cittadine. Che differenza c’è con le biciclette?» A ben guardare, l’unica differenza con le biciclette in sharing, è che con quelle si fatica molto di più.

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