L'incubo di una ragazza: fino a 62 profili per molestarla

In manette per stalking un 24enne che per due anni ha perseguitato una ragazza con decine di falsi account

Una persecuzione senza fine quella orchestrata dal giovane

Una persecuzione senza fine quella orchestrata dal giovane

Milano, 29 novembre 2020 - "Ma io la volevo sposare" ha provato a difendersi davanti al giudice. Lei no, però. E così, quel ragazzo le ha rovinato la vita molestandola in ogni modo possibile per quasi due anni, anche con decine di profili social aperti per l’occasione.

Paola (nome di fantasia), lavorava come receptionist in una palestra in zona Comasina, dove lui era iscritto e si allenava spesso. Era cominciata nel 2018 in modo quasi innocente con qualche gentilezza, un po’ di complimenti. Ma poco a poco, per la ragazza si era trasfomata in incubo. Apprezzamenti sempre più espliciti, inviti veri e propri, avance per nulla gradite. Aveva tentato di farlo smettere, ma Elsayed E., un ragazzo egiziano di 24 anni, non ci pensava proprio. Anzi. Le aveva chiesto di dargli lezioni di italiano, aveva cominciato a contattarla su Instagram. Paola, capita la situazione, aveva cercato di non rimanere mai sola con lui nella reception della palestra e aveva bloccato l’account social del ragazzo. Per tutta risposta, lui aveva cominciato a crearne a decine con nomi falsi ma decisamente riconoscibili da Paola, che sul web chiamava “Rosa“ come la rosa che lei aveva tatuata sulla spalla.

Ormai, Elsayed in palestra andava solo per vedere la ragazza, diventata un’ossessione. Così Paola l’anno scorso non poté far a meno di andare a denunciarlo, costretta anche a cambiar lavoro pur di non vederselo più tra i piedi. Ma si illudeva. Il ragazzo cominciò a importunare gli altri frequentatori e addetti della palestra per scoprire che fine avesse fatto lei, finché non gli riuscì, in un modo o nell’altro, di procurarsi il numero di cellulare di Paola. E così lei un altro gradino della sua personale discesa agli inferi. Cominciarono i messaggi, le dichiarazioni d’amore, le telefonate mute di notte. Elsayed era irrefrenabile oltre che di fatto introvabile, abitando qua e là a casa di amici. Paola lo fece chiamare al telefono da suo padre, ma non ci fu verso di limitarlo. Lui nel frattempo prendeva le foto che lei pubblicava su Instagram e le rilanciava sui suoi ben 62 profili (come hanno infine accertato gli inquirenti). 

Una paio di settimane fa, la svolta. Lui ormai aveva scoperto dove abita Paola e la teneva d’occhio anche sotto casa. Ma l’ultima volta è entrato nel cortile del condominio e quando la ragazza ha chiamato i carabinieri non è scappato come faceva di solito: è rimasto lì a urlare "ti voglio, voglio parlare con te". Ce n’era abbastanza per essere arrestato in flagranza per stalking e finire a San Vittore. "Ma io volevo sposarla" si è giustificato nell’interrogatorio di convalida. Non è servito. "Allora mi scuso, non lo faccio più" ha aggiunto. Un po’ tardi. Per ora resta in cella.  

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