Milano, 20 febbraio 2019 - I nomi sono ancora scritti sul citofono del palazzo signorile. Le tapparelle dell’appartamento abbassate, la porta chiusa. L’indirizzo è via Teano 2, cuore del quartiere Comasina. Un palazzo come tanti. Non fosse per quei nomi: Flachi-Tenace, in bella vista. Era lì l’appartamento di Giuseppe, detto Pepè, Flachi, 68 anni, il boss della Comasina considerato l’erede di Vallanzasca, e della sua signora Licia Tenace, 62.
Era, perché dal 15 gennaio 2016 l’alloggio risulta confiscato e affidato all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). Una disposizione che però è rimasta inattuata fino al 18 dicembre, giorno dello sgombero della signora Flachi, che ancora lo abitava, mentre il marito agli arresti domiciliari è altrove, con gravi problemi di salute. Adesso quell’appartamento, liberato dagli agenti del commissariato Comasina diretti dal vicequestore Antonio D’Urso e dai poliziotti del III Reparto Mobile, che si sono trovati a sgomberare una casa descritta come elegante, arredata con gusto, con mobili di pregio e suppellettili di classe (non oggetto di confisca), diventerà un baluardo dello Stato: un segnale importante che segue la confisca avvenuta lo scorso anno di un negozio ancora in via Teano 2, sempre sottratto alla malavita.
Per l'appartamento Flachi-Tenace, il decreto di confisca era stato emesso dal Tribunale di Milano il 6 novembre 2013, confermato dalla Corte d’Appello il 10 ottobre 2014 e diventato irrevocabile dal 15 gennaio 2016. L’Anbsc aveva notificato l’intimazione allo sgombero a giugno del 2017, invitando la signora Tenace e chiunque occupasse l’alloggio a rilasciarlo entro 30 giorni. Cosa non avvenuta. Fino al 18 dicembre, quando la signora, aiutata da alcuni parenti, ha raccolto i suoi effetti personali per poi spostarsi altrove, avendo 30 giorni di tempo per completare il trasloco (a suo carico) e previo accordo con l’agenzia. Cosa ospiterà quell’alloggio? È ancora presto per dirlo. Di sicuro sarà sede di attività con scopi sociali e istituzionali. Uno schiaffo alla malavita
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