Modella rapita a Milano non sarà sentita in aula. La difesa: "Erano d'accordo"

Il legale ha sostenuto che la ventenne "non vuole tornare in Italia e vedere ancora il viso del suo sequestratore"

Chloe Ayling (Newpress)

Chloe Ayling (Newpress)

Milano, 13 dicembre 2017 - Non sarà ascoltata in aula la modella inglese Chloe Ayling nel processo a carico di Lucasz Herba, il 30enne polacco di Birmingham che l'avrebbe sequestrata e poi liberata, per metterla all'asta e accreditarsi così sul 'deep web' come persona in grado di offrire servizi illegali a chi lo richiedeva. Per il rilascio i due avevano anche chiesto un riscatto, senza ottenerlo. La Corte d'Assise di Milano ha bocciato la richiesta avanzata dalla difesa dell'imputato, l'avvocato Katia Kolakowska, che ha chiesto di ascoltare in dibattimento la giovane, già sentita in sede di incidente probatorio. Istanza a cui si è opposto anche il legale della parte civile, l'avvocato Francesco Pesce, che ha sostenuto che la ventenne "non vuole tornare in Italia e vedere ancora il viso del suo sequestratore".  Da quanto è stato riferito, la giovane risiede in Gran Bretagna, ma è tornata in Italia due settimane fa per un'intervista con la televisione australiana. I giudici d'Assise hanno aggiornato l'udienza al prossimo 7 febbraio, per l'esame dei primi testi del pm Paolo Storari, e hanno ammesso l'interrogatorio dell'imputato.

Secondo le indagini la modella di 20 anni, assistita dall'avvocato Francesco Pesce, sarebbe stata attirata a Milano con l'offerta di un servizio fotografico. Fu poi tenuta segregata tra l'11 e il 17 luglio anche in una baita in Piemonte, e messa all'asta sul web. Alla fine, però, venne liberata dallo stesso Lucasz. L'uomo, finito in carcere il 17 luglio scorso, avrebbe agito con la complicità del fratello Michal Konrad Herba. Quest'ultimo si trova ancora in Gran Bretagna in quanto la sua procedura di estradizione sarebbe congelata: il suo difensore ha infatti impugnato il provvedimento con cui i giudici di Londra hanno dato il via libera alla consegna dell'uomo alle autorità italiane. Stando all'inchiesta della Dda e della Squadra mobile milanese, i due avrebbero chiesto al manager e ai familiari della ragazza in un primo tempo 300 mila e poi 50 mila dollari. Diversa la ricostruzione del difensore dell'imputato, secondo il quale i due si sarebbero incontrati per la prima volta in una sala da ballo in Inghilterra nel 2015, e ha parlato di "un accordo" tra Herba e la modella, che avrebbero agito insieme "affinché lei potesse diventare famosa".

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Michal Konrad Herba deve essere estradato dalla Gran Bretagna all’Italia. Lo ha stabilito un giudice londinese. L’uomo di origine polacca è accusato con il fratello Lucasz di aver rapito Chloe Ayling, modella inglese di 20 anni attirata a Milano con l’offerta di un servizio fotografico, tenuta segregata tra l’11 e il 17 luglio anche in una baita in Piemonte, e messa all’asta sul web. Michal Konrad Herba è stato arrestato in Gran Bretagna il 16 agosto scorso su mandato europeo e a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta del pm di Milano Paolo Storari. Il fratello Lucasz Herba, invece, era finito in carcere a Milano già lo scorso 17 luglio. Stando alle indagini della Dda e della Squadra mobile milanese i due polacchi, prima di rilasciare la modella, chiesero al suo manager e ai suoi familiari in un primo tempo 300mila e poi 50mila dollari di riscatto.

Stando a quanto emerso, il rapimento venne messo in atto soltanto dai due fratelli e fu lo stesso Lucasz a liberare la modella - che è assistita dal legale Francesco Pesce e aveva spiegato ai magistrati di essere stata sequestrata «da due persone molto somiglianti tra loro» - portandola al Consolato britannico. Successivamente venne fermato. Scattarono quindi le indagini che hanno portato anche all’arresto di Michal Konrad Herba a Londra, che ora potrà fare ricorso contro l’estradizione. L’ipotesi degli inquirenti è che Lucasz Herba, una sorta di «mitomane avventuriero», avesse come obiettivo quello di accreditarsi sul cosiddetto “deep web” e avesse fatto già molti tentativi di entrare in questo mondo, anche creando il sito “Black Death”.

Sono state sequestrate email nelle quali l’uomo si presentava come un «guerrigliero» che aveva già fatto «vittime in Iraq e Afghanistan», disposto a «minacciare, ferire e uccidere persone a pagamento, anche bambini» o a «vendere donne». Il sequestro della modella sarebbe stata la sua prima vera azione, non andata a buon fine per ragioni ancora da chiarire. Tra le prove a carico dei due fratelli un’intercettazione nella quale Lucasz dal carcere diceva alla madre: «Chiama mio fratello Michal, deve cancellare tutti i messaggi (...) Deve andare via subito (...) far sparire la macchina in garage». E alcune email che Michal avrebbe mandato al fratello per suggerirgli di comportarsi bene durante il rapimento: «Prendile una pizza e mangiala assieme».

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