Minacce a Sala, perquisiti due cinquantenni

Il primo è un sottufficiale della Marina non in servizio perché no vax, il secondo è di Vercelli. La Prefettura innalza la vigilanza al sindaco

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di Massimiliano Mingoia e Marianna Vazzana

Dopo le minacce e gli insulti indirizzati al sindaco Giuseppe Sala sono scattate le prime perquisizioni della polizia a carico di due utenti della chat Telegram ’’Basta Dittatura-Proteste’’, partecipata da 8.700 militanti no green pass. Il primo è un cinquantunenne sardo di Teulada, in provicia di Cagliari, sottufficiale della Marina militare ora non in servizio proprio perché no vax, che in un messaggio on line ha ritenuto "giusta" un’ipotetica azione violenta nei confronti di Sala, apostrofato con termini irripetibili, "quando avvistato nella città". Il secondo è un cinquantenne residente in provincia di Vercelli che ha proposto di "andare sotto le case, villette di questi e farli tremare il terreno dove camminano". Ad entrambi, indagati per minacce gravi, sono stati sequestrati cellulari e pc. E tutti e due hanno ammesso le proprie responsabilità al cospetto dei poliziotti Digos di Cagliari e Vercelli che hanno effettuato le perquisizioni dirette dalla Digos di Milano e dalla direzione centrale polizia di prevenzione, al termine delle indagini coordinate dal capo della pool antiterrorismo Alberto Nobili. I due, che non hanno precedenti di polizia, sono utenti della chat Telegram che era stata chiusa a settembre dall’Autorità giudiziaria di Torino.

Come già annunciato dal Giorno, intanto, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Renato Saccone ieri ha predisposto per il primo cittadino un servizio di sorveglianza potenziata: la cosiddetta "vigilanza generica radiocollegata" che prevede passaggi continui delle pattuglie di polizia e carabinieri sotto casa e a Palazzo Marino (peraltro già presidiato dai vigili urbani).

A margine del Consiglio comunale, intanto, si registrano altre prese di posizione dopo le minacce rivolte a Sala. Il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo è netto: "Non si può che essere solidali con il sindaco, non si può accettare né la violenza verbale né fisica. È vergognoso leggere certe minacce nei confronti del primo cittadino. Siamo con lui". Il capogruppo del Pd Filippo Barberis, subito dopo, parla della gestione dell’ordine pubblico a Milano in vista del prossimo sabato caldo preannunciato dai no green pass: "Come sempre, sulle questioni relative alla sicurezza serve una grande fermezza dal punto di vista culturale e politico. Per questo siamo così critici con quelle forze politiche che ammiccano a chi è alleato del virus: così io definisco i no vax e i no green pass. Dopodiché, nella gestione dell’ordine pubblico, occorre intelligenza per ridurre al minimo la violenza".

La consigliera della Lega Silvia Sardone, infine, sottolinea: "La solidarietà a Sala noi l’abbiamo data. Ma permettetemi di ricordare che io non non ricevuto alcun tipo di solidarietà ogni volta che hanno minacciato me, la mia famiglia e i miei figli. Mentre la Prefettura si adoperava per garantire la mia sicurezza, Sala non si pronunciava. Noi della Lega siamo diversi, dunque al sindaco va tutta la mia solidarietà. La stessa che va anche ai commercianti di corso Buenos Aires che hanno visto crollare il fatturato a causa delle manifestazioni no green pass". Servirebbe più rigore nella gestione della piazza? "Mi auguro che il piano vaccinale tuteli sempre più italiani e che quindi le proteste vadano a scemare".

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