Milano, barriere antisfondamento: addio jersey, arrivano i 'milomat'

La Giunta: 2,3 milioni di euro per nuovi ostacoli anti-terrorismo

Un militare di presidio in Duomo davanti a un jersey dipinto da un artista (NewPress)

Un militare di presidio in Duomo davanti a un jersey dipinto da un artista (NewPress)

Milano, 12 gennaio 2019 - Addio ai new jersey di cemento armato, in arrivo i pilomat di granito. Nel Piano triennale delle opere pubbliche 2019-2021, la Giunta comunale ha previsto un investimento di 2,3 milioni di euro per rendere più belle le barriere antisfondamento nel centro storico di Milano per prevenire attentati terroristici. La strategia dell’amministrazione per rendere sicure le strade intorno a piazza Duomo passa alla fase due, quella «estetica». Dopo i jersey posizionati in fretta e furia in seguito all’attentato di Barcellona del 17 agosto 2017, ecco i pilomat con materiali nobili. L’obiettivo del Comune è posizionarne 200 (una parte fissi e una parte mobili, cioè che si abbassano per il passaggio dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine) entro il 2020 lungo l’asse pedonale che va da piazza San Babila a largo Cairoli, una delle zone più a rischio attentati nel cuore della città.

L’investimento  per i pilomat contenuto nel Piano triennale da 1,3 miliardi di euro firmato dall’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti è illustrato nei dettagli dall’assessore all’Arredo urbano Pierfrancesco Maran, il quale svela che Rabaiotti ha già trovato un nome pei pilomat anti-terrorismo in versione meneghina: «Milomat». Sul suo profilo Facebook, Maran aggiunge: «Festeggiamo il Design Award del magazine Wallpaper mostrando in anteprima il “Milomat”, il nuovo pilomat delle aree pedonali di Milano che progressivamente sostituirà i new jersey. Ci abbiamo lavorato a lungo, da quando si è verificato il problema degli attentati nelle aree pedonali in altre città europee, ed è stato progettato internamente al Comune di Milano (un oggetto così milanese che l’architetto si chiama pure Brambilla). Il Milomat è antisfondamento, è fatto con materiali del nostro territorio lombardo, riproduce la mappa stilizzata della città».

Tant’è. Nel Piano triennale, però, ci sono molte altre opere in programma, a parte l’installazione dei pilomat. Il documento contiene un investimento crescente per il progetto di riapertura dei Navigli: 5 milioni di euro nel 2019, 50 milioni nel 2020 e 95 milioni nel 2021. Il sogno di scoperchiare cinque tratti dei vecchi corsi d’acqua milanesi non scompare dai piani comunali, ma il sindaco Giuseppe Sala, prima di Natale, è stato chiaro: l’amministratore municipale punta a coinvolgere la Regione e, se possibile, sponsor privati per realizzare il progetto. In assenza di una partnership economica, il progetto Navigli resterà nel cassetto. La priorità di Sala, da qui alle elezioni comunali del 2021, resta il Piano Quartieri. Nel Pto ci sono anche soldi per il restyling dell’area pedonale davanti a piazza Castello, secondo quanto previsto dal progetto vincitore del concorso internazionale di due anni fa. Il progetto definitivo dovrebbe essere pronto tra sei mesi, i primi lavori del nuovo arredo urbano potrebbero partire nel 2020 da largo Beltrami. Nel Piano triennale investimenti consistenti anche per l’ammodernamento della M2 (170 milioni di euro) e la riqualificazione delle case popolari di via Villani-Giuffrè, via Saint Bon e via Cilea (22 milioni di euro).

 

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