Milano, cantieri M4: torri più basse, ma ai residenti non basta

Comune disposto a ridurre di 2 metri le strutture per il ricambio dell’aria nelle stazioni. I comitati: vanno spostate lontano dai nostri balconi

Torrino per il ricambio dell'aria sulla linea M4

Torrino per il ricambio dell'aria sulla linea M4

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Milano - Le torri della discordia perdono metri. Ma la discordia resta intatta. Questa la sintesi di quanto è emerso ieri nel corso della seduta congiunta delle commissioni comunali Mobilità ed Enti Partecipati. Da un lato la Giunta comunale e la società M4, entrambe disposte a ridurre l’altezza delle torri previste lungo la tratta ovest della nuova linea della metropolitana, torri che avranno la funzione di garantire il ricambio dell’aria all’interno dei mezzanini e delle stazioni. Dall’altra i comitati di quei residenti che si trovano, o si troveranno, queste torri davanti ai propri balconi, con tutte le conseguenze del caso se si considera che queste prese d’aria misurano 6 metri di altezza, ai quali deve essere aggiunto un altro metro e mezzo di copertura per un totale di sette e mezzo.

La presenza delle torri – va detto – non è mai stata segnalata dalla Giunta comunale e dalla società di costruzione in questi anni. Nemmeno quando si è trattato di presentare i progetti di risistemazione delle strade e dei quartieri una volta colmato lo scavo e finiti i lavori. Anche da qui l’irritazione e le proteste dei residenti, come riportato su queste pagine il 20 maggio scorso, e la richiesta di discutere il tema in commissione comunale, come accaduto ieri.

Nel dettaglio, le torri per il ricambio dell’aria svettano lungo via Foppa e in coincidenza degli incroci con via California, viale Washington e piazza Bolivar ma anche tra le vie Lorenteggio e Segneri e, lungo la tratta centrale della linea Blu, in via San Vittore, in via De Amicis e in piazza Vetra. Nel corso della commissione, Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità e ai Lavori pubblici, insieme ad Alessandro Lamberti e a Marco Di Paola, nell’ordine presidente e direttore tecnico di M4 Spa, ha fatto sapere di aver già contattato l’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) Milano Metropolitana per ottenere l’autorizzazione a ridurre l’altezza delle torri, fissata dalla legge, e aggiunto che la riduzione sarà di 2 metri, con punte di 3 metri dove consentito.

All’accordo verbale con l’Ats dovranno seguire, però, le carte. Una soluzione, quella appena riferita, che non soddisfa i residenti perché la riduzione dell’altezza delle torri riduce a sua volta il numero di inquilini ai quali le torri toglieranno luce e vista, ma l’impatto sulla via, sul quartiere e sul valore delle case resta il medesimo. Anche da qui alcune proposte di intervento alternative preparate in particolare dal Comitato Foppa, Dezza, Solari, coordinato da Orietta Colacicco. Con ordine, allora.

"Abbiamo chiesto ad Ats la possibilità di lavorare sull’altezza dei torrini per mitigarne l’impatto – spiega Granelli – e dopo diverse interlocuzioni siamo arrivati all’ipotesi attuale: ridurre a 4 metri – più il metro e mezzo di copertura – i torrini di alcune località che hanno determinate specificità che consentono questo intervento". Le torri per le quali si è ipotizzata la riduzione sono, in particolare, quella in via Segneri, quelle in coincidenza delle fermate Washington e Bolivar, entrambe lungo via Foppa, e quella adiacente alla stazione California. Lungo la tratta centrale saranno ridotti i torrini della fermata Sant’Ambrogio di via San Vittore e quelli di via De Amicis, Vetra e San Babila. In questi casi l’abbassamento sarà di 2 metri. Mentre nella zona Sforza-Policlinico, fa sapere Granelli, potrebbe esserci "una riduzione più consistente, anche di 3 metri". Per questa zona è infatti in corso "un’interlocuzione con la Soprintendenza".

Una soluzione che, come anticipato, non soddsfa i rappresentanti dei residenti intervenuti in commissione: "Ci siamo ritrovati di fronte a casa, dall’oggi al domani, dei veri e propri mostri che ci tolgono luce, aria e deprezzano la zona e i nostri appartamenti. Chiediamo che i torrini siano spostati". Questa la richiesta comune dei comitati. "Portare l’altezza da 7,5 metri a 5,5 lede comunque, come minimo, chi abita o lavora al piano terreno o al primo piano. Ma il danno non è solo di chi perde la luce a causa del camino, ma anche per chi abita nel palazzo, nel quartiere, nella città. È una perdita in decoro urbano – spiega Colacicco –. Ho chiesto perché a livello di progettazione non sia stato considerato di collocare tutti i torrini, e non solo alcuni, nei pressi degli ascensori, come fatto per la metropolitana di Brescia. Ascensori che saranno alti 4,5 metri. Un unico spazio impattante è meglio di due. Perché – ancora – non si sia pensato a utilizzare le zone cieche, ad esempio in via Foppa di fronte al 25 c’è un palazzo all’angolo con California che non ha affacci. Si è anche proposto di realizzare una rotonda con al centro il torrino all’angolo con via Lanino, distante dai palazzi. Le soluzioni ci sono e vanno trovate".

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