Milano, si chiude ad agosto o... si fanno straordinari

Un’ estate anomala in fabbriche e uffici fra cassa integrazione e recupero post-lockdown

Migration

Saranno delle ferie di agosto strane quelle di quest’anno per le aziende milanesi. Rispetto agli altri anni ci saranno meno aperture, ma le cause combinate sono diverse: sia il fatto che diverse aziende potrebbero riaprire direttamente a settembre o non riaprire più dopo l’emergenza Covid, sia il fatto che alcuni settori (farmaceutica, chimica, alimentare) hanno lavorato di più durante il picco della pandemia e dunque devono concentrare ad agosto i giorni di ferie che normalmente venivano spalmati su diversi mesi. Dall’altro lato però, a contrastare questo dato, c’è il fatto che diverse aziende resteranno invece più aperte ad agosto, rispetto agli altri anni, perché sono rimaste chiuse durante il lockdown, magari con i dipendenti a casa in ferie forzate oppure in cassa integrazione.

Nel settore metalmeccanico milanese, spiega Christian Gambarelli, segretario generale della Fim-Cisl Milano Metropoli, "complessivamente saranno più le chiusure che le aperture nel mese di agosto rispetto agli altri anni. Se si segue lo stesso trend di utilizzo della cassa integrazione, potremmo essere tra il 15 e il 30% di chiusure in più ad agosto rispetto al 2019". Tradizionalmente nel metalmeccanico "si è abituati a una gestione delle ferie tra giugno e settembre, anche se ci sono alcuni settori che fanno eccezione. Ma quest’anno ci si andrà a concentrare di più su agosto". Gambarelli sottolinea che "ci sono aziende che hanno subito molto l’ondata del covid, in particolare quelle legate all’automotive, che vista l’ondata di riduzione degli ordinativi, ad agosto utilizzeranno molte ferie arretrate. Invece delle classiche due settimane di chiusura agostane, probabilmente ce ne saranno tre più un ulteriore smaltimento". Invece quello degli elettrodomestici, "è un settore che è rimbalzato più facilmente, da maggio è ripartito, e lì manteniamo le classiche due settimane di chiusura, magari con qualche richiesta di giornata in meno per le ferie".

Anche per il settore del turismo e della ristorazione la situazione è molto difficile e, probabilmente, ad agosto ci saranno più chiusure. Il segretario della Fisascat Cisl di Milano, Paolo Miranda, sottolinea che "gli alberghi che hanno riaperto, in maggioranza sono quelli più grandi, hanno il 30% delle prenotazioni rispetto agli anni precedenti". Gli hotel più piccoli, invece, "probabilmente aspetteranno settembre per ripartire". La situazione "è difficile anche per bar e ristoranti. Quelli che hanno riaperto hanno avuto un calo dei clienti". In linea di massima, secondo Miranda, "chi apre farà pochissimi giorni di ferie, visto che molti sono già stati usati nella fase di lockdown. Ma probabilmente, nella loro totalità, gli esercizi aperti saranno comunque meno".

Re. Mil.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro