Milano, no green pass: un arresto e 74 denunce. Nove indagati per apologia del fascismo

All’interno dei cortei che paralizzano la città, un numero sempre maggiore di frange estremiste

Un'immagine della manifestazione di sabato 23

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Milano - Un arresto, 74 denunce, nove indagati per apologia del fascismo. È il bilancio della polizia dopo il corteo "No Green pass" di sabato, al quale hanno preso parte, secondo la questura, circa seimila persone. "Gruppi di violenti sono stati costantemente monitorati e bloccati tutte le volte in cui hanno cercato il contatto con le forze dell’ordine e anche quando hanno provato a raggiungere obiettivi sensibili", si legge nella nota della Questura. "In particolare, polizia, carabinieri e Gdf, sono stati molto impegnati a scongiurare i ripetuti tentativi di violenti manifestanti di raggiungere la sede della Cgil. "In questa ultima occasione – prosegue la nota – si sono registrate le intemperanze più importanti e la polizia ha arrestato un egiziano di 22 anni, già colpito da ordine di allontanamento dal territorio nazionale e con numerosi precedenti, per resistenza a pubblico ufficiale".

Sono state denunciate a piede libero anche 74 persone per "manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata". Tra queste un 29enne bergamasco, cui è stato notificato un foglio di via obbligatorio di un anno, e un 48enne brianzolo per accensioni ed esplosioni pericolose. Un 28enne milanese per oltraggio a corpo politico, e una donna di 47 anni per travisamento.

Nove persone appartenenti alla Comunità Militante dei Dodici Raggi, sono state bloccate in viale Abruzzi e portate in Questura. I nove, di cui 8 residenti nel Varesotto e uno in provincia di Bergamo, sono stati denunciati per apologia del fascismo (ex art 4 L645/52), manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata.

È un "oltraggio" che piazza Fontana sia diventata il punto di incontro dei no green pass che ogni sabato partono in corteo "paralizzando la città" secondo il presidente dell’ Anpi di Milano Roberto Cenati. Anzi, considerando anche la presenza dell’ex Br Paolo Maurizio Ferrari e di esponenti del gruppo neofascista Do.Ra è "un vergognoso oltraggio alla memoria delle vittime innocenti della strage neofascista del 12 dicembre 1969".