Mense scolastiche, ecco la classifica nazionale. Ma non per Milano

Opera delle commissioni mensa. Ma Milano Ristorazione e Comune vietano la pubblicazione: "dati distorti". I genitori: "Abbiamo usato i loro".

Bambini in una mensa scolastica (Immagine di repertorio Fotocastellani)

Bambini in una mensa scolastica (Immagine di repertorio Fotocastellani)

Milano, 26 maggio 2016 - Ieri mamme e papà delle elementari di tutta Italia si sono sintonizzati sul blog foodinsider.it. Per la prima volta è stata pubblicata una classifica delle mense nelle scuole primarie pubbliche. Metro di paragone: i menù resi noti dalle amministrazioni (per Milano l’ultimo invernale). Il titolo: "viaggio nei menù scolastici d’Italia". Gli autori: genitori delle commissioni mensa di 40 città. Al primo posto è risultata Jesi (An), seconda Trento, terza Bologna, 16esima Bergamo, 20esima Monza, 25esima Brescia. E Milano? È una delle 2 a non comparire. L’unica per divieto dall’alto: di Milano Ristorazione e Comune. "Dati distorti", la contestazione mossa. L'obiettivo dell’iniziativa è "promuovere un confronto" tra chi eroga il servizio, azienda comunale o società esterna, e le famiglie. E sollecitare un miglioramento della qualità dei piatti serviti ai figli.

Per l’indagine è stato adottato, in versione "semplificata", il questionario "Menù a punti", utilizzato dall’Asl 2 di Milano (Melegnano e Milano sud) prima che confluisse nell’Ats Milano Città Metropolitana, per valutare la qualità della ristorazione scolastica. Si ottiene un punteggio complessivo e punteggi specifici per diversi parametri: stagionalità, manipolazione, frequenza della somministrazione, conservazione del prodotto... Punteggi che contribuiscono a un ranking finale e che si ispirano "alle linee guida della ristorazione scolastica nazionali e alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)", spiega la rete nazionale delle commissioni mensa. "La presente indagine non assume valenza scientifica – specificano poi – e non intende esprimere alcun giudizio sulle prestazioni professionali" degli addetti mensa. Infine i risultati sono stati inviati ad Ats e amministrazioni per eventuali correzioni. Ma Milano non compare.

Nella scheda dei dati di riferimento riguardanti il capoluogo lombardo si legge che "Milano Ristorazione, in accordo con il Comune, ha chiesto di esplicitare il mancato avallo dei dati raccolti e pertanto di essere tolta dalla classifica". insieme alla scheda viene allegata la tabella del menù invernale. Con una nota: nella tabella, dice l’indagine, "sono indicati 8 ingredienti biologici all’interno di alcuni piatti" (come crostini integrali, sugo di pomodoro, caciotta e polenta) "su un centinaio circa di referenze offerte nell’arco di un mese". Quindi meno del 10%. Mentre "Mi.Ri. dichiara a bilancio 35% di biologico". E si tratta di un valore che fa media. Stando ai dati riportati, comunque, utilizzando il sistema di calcolo proposto, la società di refezione partecipata dal Comune si attesterebbe a 78 punti, al 13esimo posto con Trieste e Piacenza. Poco sotto Roma e staccata da Firenze e dal podio, meglio di Palermo e Torino. Una valutazione "sufficiente", spiega l’appendice dell’indagine, "con ampi margini di miglioramento".

A Milano Ristorazione (Mi.Ri.), insieme a Treviso, viene comunque riconosciuto il record (positivo) della mancanza di salumi. E due ricette sono trascritte per l’originalità: il passato di verdura con crostini di farina integrale biologica e la pasta integrale biologica al pesto. Poi si confronta la quantità di pesce e carne nelle polpette città per città, si indica che le patate "sono solo a quinta gamma" e si lancia una considerazione basata sulla graduatoria: "Dove il Comune mantiene una governance sul servizio con una maggiore presenza di cucine nelle scuole o con una contribuzione alta ai costi del servizio sulla carta i menù risultano migliori". Va detto che due iniziative appena introdotte da Mi.Ri. – corsi online per i commissari mensa e frutta fresca a merenda – in coincidenza della conclusione del menù invernale avebbero aumentato i punti.

Ma dagli uffici di via Quaranta non ne vogliono sapere. "Le risposte fornite non corrispondono alla realtà – spiega la società – fornendo un quadro distorto del servizio offerto. Per confutare le risposte parziali o errate sarebbe comunque sufficiente una lettura attenta del sito aziendale". A chiosa, l’invito "a non pubblicare i dati del preteso sondaggio chiaramente privo di scientificità e rappresentatività statistica». Ma la rete nazionale delle commissioni mensa replica che i "dati sono oggettivi e ricavati dalle tabelle merceologiche pubblicate da Milano Ristorazione». Il tema della refezione scolastica torna d’attualità sabato, alle 18.15 al Cam di via San Marco 45: la rappresentanza cittadina delle commissioni mensa ne parlerà con i nove candidati sindaco. Quasi tutti presenti di persona. Solo Sala, pare, rappresentato da Pierfrancesco Majorino.

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