Milano, fiumi di persone nelle vie del centro. Ma in Galleria non scatta la chiusura

Corsa ai regali ma meno ressa rispetto a domenica. Più caos tra via Torino e corso Vittorio Emanuele

Migration

di Marianna Vazzana

Folla sì, ma non la ressa della scorsa domenica, quando il primo giorno di zona gialla aveva spinto migliaia di milanesi a passeggiare per le vie del centro quasi come se il Covid non fosse mai esistito. Non c’è stato bisogno di sbarrare gli accessi in Galleria, anche se lo schieramento di vigili ai quattro varchi è rimasto compatto fino alla chiusura dei negozi, con i ghisa pronti a bloccare gli ingressi se il numero di persone fosse stato eccessivo. I cittadini hanno comunque riempito le vie del centro e le principali arterie dello shopping a caccia di regali nell’ultimo sabato utile. Di fiumi umani (con mascherina) se ne sono visti in via Torino, corso Vittorio Emanuele e corso di Porta Ticinese in primis. Il pomeriggio è stato caratterizzato da lunghe code fuori dai negozi: impossibile accalcarsi all’interno, mentre fuori crescevano i serpentoni di persone in attesa. "Fisarmonica" ai tornelli del metrò delle stazioni di Duomo, Centrale e Cadorna, chiusi nei momenti di maggiore affluenza. Sbarrati pure i cancelli delle stazioni d’interscambio nelle stazioni di Duomo, Loreto, Centrale e Cadorna affinché non si potesse passare direttamente da una linea all’altra ma fosse necessario varcare di nuovo i tornelli, così da essere conteggiati.

L’impressione è che il virus non abbia comunque scalfito l’atmosfera natalizia: alberi di Natale, luci e musiche hanno catturato le persone a spasso. "Io sono qui per fare un giro – racconta Lorenzo Carrozzo –. Non ho comprato nulla perché ho già preso tutti i regali on line". Invece Amedeo Peruzzo, avvocato, che dalla Valsesia ha raggiunto la città per lavoro, si è dedicato anche alle compere. "Ne ho approfittato - dice -. Sono entrato in due negozi e non ho trovato confusione. Nelle strade attorno, però, di calca ce n’è tanta... In corso Vittorio Emanuele non si riusciva a camminare". Annachiara Morra, da poco arrivata a Milano da Napoli per lavorare come collaboratrice scolastica in tempo di Covid, mostra i suoi sacchetti: "I miei primi regali di quest’anno. Avrei voluto vivere la ‘vera Milano’ ma dovrò pazientare ancora". E com’è il bilancio dei commercianti? "Rispetto a sabato scorso - afferma Gabriel Meghnagi, presidente Ascobaires e della rete associativa vie di Confcommercio - il lavoro è andato meglio. Ma se confrontiamo con domenica siamo quasi alla pari. C’è meno gente rispetto alla marea di 7 giorni fa, e fa acquisti più importanti, non mordi e fuggi". Due elementi delle disposizioni governative, però, non gli vanno giù: "Perderemo il giorno della vigilia, inutilmente, perché saremo zona rossa. Ed è un giorno molto importante per i regali. E poi saremo aperti il 4 gennaio ma chiusi il 5 e 6, alla partenza dei saldi. Altra beffa".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro