Milano "corre" ma ora la sfida sono le periferie

Bruno

Villois

Milano ha vissuto uno dei migliori anni di sempre: commercio e servizi, prima linfa del tessuto meneghino, hanno straripato nei risultati. A farli decollare, ben più che negli anni “ante Covid“, è stato l’afflusso turistico perdurato per l’intero anno, andando oltre le innumerevoli manifestazioni e gli eventi, sempre più glamour, i quali si sono ulteriormente intensificati. I ricavi e la durata dei soggiorni sono cresciuti in misura sensibile, i primi gravati dell’inflazione, ma anche dall’accresciuta disponibilità alla spesa dei frequentatori. L’offerta del commercio e dei servizi alberghieri è ormai di gran lunga superiore a quella delle altre maggiori stelle del firmamento attrattivo nazionale, les hotellerie con 5 stelle L sono oltre 15 e per il prossimo futuro ne sono previste altre, le ultime nate hanno abbinato ai servizi la ristrutturazione di ampi edifici, in alcuni casi di interi complessi di vaste dimensioni.

Questo innegabile successo ha apportato all’intero comparto socio-economico significativi risultati in termini di occupazione, di ristrutturazioni urbane, di intensificazione di nuove iniziative in grado di rafforzare ulteriormente i primati di Milano per reddito pro-capite, propensione alla spesa, tipologia del turismo e insediamenti di grandi gruppi internazionali. Anche l’Amministrazione comunale, gravata dagli spropositati costi della bolletta energetica, riuscirà ad alleviarne gli effetti proprio grazie all’Imu degli insediamenti commerciali e di uffici e la tassa di soggiorno. Entro il prossimo biennio decollerà lo Human Technopole, centro internazionale di ricerca e formazione delle discipline scientifiche, e si avranno le ricadute dell’Olimpiadi invernali effettuate in tandem con Cortina di Ampezzo e zone limitrofe. Milano corre grazie ad una spiccata capacità di anticipare i tempi in tutti campi, importante che venga però anche identificato un percorso programmatico che allarga i confini del successo verso le periferie, le quali restano arretrate e sovente dimenticate, nonostante che oltre i due terzi dei cittadini vi risiedano. Trasporti, servizi, insediamenti urbanistici e ammodernamento degli edifici necessitano urgenti interventi.

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