Coppie sterili, inaugurato a Milano il centro Ivi per la procreazione assistita

Il Gruppo porta in città la ricerca portata avanti in Spagna e promette di migliorare i trattamenti da offrire alle pazienti italiane.

Il professor Pellicer di Ivi

Il professor Pellicer di Ivi

Milano - È stata oggi inaugurata da Ivi a Milano una nuova clinica di primo livello per la procreazione assistita con l’obiettivo di portare in Italia la ricerca portata avanti in Spagna e migliorare i trattamenti da offrire alle pazienti italiane. In occasione del taglio del nastro sono stati presentati i risultati emersi durante la nona edizione del Congresso Ivirma, a cui hanno partecipato oltre mille tra i principali esperti nel campo della medicina riproduttiva da 65 paesi diversi. 

Nell’ambito del convegno, che si tiene ogni due anni, sono stati presentati i progressi raggiunti in termini di innovazioni tecnologiche e studi scientifici. Oggi, in Italia, il numero di coppie che si rivolge alla  procreazione assistita è in forte aumento, dal momento che le persone iniziano a cercare una gravidanza in età più matura rispetto al passato, mentre circa il 15% delle coppie soffre di infertilità.

Grazie alla ricerca portata avanti da Ivi, gruppo nato nel 1990 in Spagna come prima istituzione medica totalmente specializzata in Procreazione Medicalmente Assistita, ed oggi leader nel settore che dispone della più grande banca di ovociti al mondo, la medicina della procreazione sta compiendo passi da gigante, raggiungendo in tempi relativamente brevi risultati che, solo fino a pochi anni fa, erano impensabili. 

Nel Centro IVI milanese, diretto dalla dottoressa Cristina Pozzobon, i pazienti possono effettuare indagini di fertilità, visite ginecologiche, controlli ecografici e avviare percorsi di fecondazione assistita. “Sono molto felice di rafforzare la presenza di IVI al Nord Italia” ha spiegato il professore.. Al congresso sono stati presentati due studi molto importanti. Il primo sui test genetici preimpianto non invasivi e il secondo sulle possibilità di riattivazione ovarica in pazienti con scarsa riserva di ovociti. 

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