Milano, Alberto Genovese sequestro per evasione fiscale

Non solo stupri ma anche reati fiscali. Il tribunale autorizza il blocco di 4,3 milioni di euro dell’imprenditore accusato di due violenze sessuali

Alberto Genovese durante una delle sue feste nell’attico con vista Duomo

Alberto Genovese durante una delle sue feste nell’attico con vista Duomo

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Nella vicenda giudiziaria di Alberto Genovese, l’imprenditore digitale, guru delle startup, finito in carcere più di un anno fa, con l’accusa di avere stuprato una 19enne per venti ore, c’è anche una costola economica. Il pm Paolo Filippini aveva chiesto il sequestro dei beni dell’imprenditore, 4.3 milioni di euro. L’istanza, rigettata in un primo momento dal giudice Tommaso Perna, era stata avanzata specificamente nel filone sulle movimentazioni finanziarie dell’ex bocconiano, difeso dai legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari. I reati fiscali su cui hanno lavorato i pm riguardano, da un lato, redditi da lavoro che Genovese avrebbe dichiarato come redditi da capitale e riferiti al suo ruolo dell’epoca in Facile.it Holdco Limited. Dall’altro lato, a Genovese è stata contestata pure una evasione sulla liquidazione di alcune partecipazioni in Facile.it (società di cui fu fondatore) realizzata, secondo i pm, attraverso lo schermo di una delle sue società, la holding Auliv, su cui erano confluite le stesse partecipazioni. Dopo i giudici del Riesame, ieri, anche la Cassazione ha confermato, invece, il sequestro di 4,3 milioni di euro a carico dell’imprenditore. La parte di indagine che ha al centro i due casi di violenza sessuale, per i quali la procura milanese ha già chiesto il processo, è all’udienza preliminare. I pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, con l’aggiunto Letizia Mannella, avevano chiesto il processo nei confronti dell’imprenditore del web con l’accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con un mix di droghe, due modelle: una, 18 anni, durante una festa organizzata il 10 ottobre dell’anno scorso nel suo attico con vista sul Duomo e battezzato "Terrazza Sentimento", l’altra, 23 anni, sua ospite in una villa di lusso a Ibiza nel luglio precedente. Lo scorso 2 novembre, davanti al gup Chiara Valori, si è aperta l’udienza preliminare aggiornata al prossimo 28 gennaio. Il lungo rinvio si è reso necessario non solo per consentire a Genovese di decidere se scegliere il giudizio in abbreviato, ma anche, come hanno chiesto i difensori Luigi Isolabella e Davide Ferrari, per valutare la proposta risarcitoria di circa un milione e mezzo di euro avanzata dalla 18enne, tramite il suo legale, per le terribili sofferenze causate da quella tragica nottata dalla quale la giovane è uscita in stato di profondo choc e con gli effetti della sindrome da stress post traumatico. La ragazza che dopo essersi liberata di genovse, fuggi seminuda in strada, con addosso solo un lenzuolo insanguinato ha lesioni fisiche permenenti, hanno stabilito i periti, nella richiesta di risarcimento.

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