Milanisti ebrei, bufera sul vicecomandante della Polizia locale

Seregno, il post dopo la partita di Coppa Italia. Lui si giustifica: "È il gergo della curva, non c’è odio". Il sindaco: indagine disciplinare

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SEREGNO (Monza)

Di giorno indossa la divisa della Polizia locale in qualità vice comandante del Corpo di Seregno, ma nella vita privata veste nerazzurro fino al midollo per tifare la sua amata Inter. E, purtroppo, si lascia andare anche scrivendo frasi decisamente offensive e fuori luogo. Quando i nerazzurri vincono e superano il Milan in classifica, per lui è "naturale dominio sugli ebrei". È bufera su Massimo Vergani, vice comandante a Seregno dalla fine dell’estate dello scorso anno per le frasi scritte sui social network contro i milanisti. Purtroppo non lasciano spazio a dubbi di interpretazione, perché sono chiarissime: "Risultato netto - scrive Vergani riferendosi alla vittoria dell’Inter -, pulito, dominante!!! Finalmente si ritorna nella nostra posizione naturale di dominio sugli ebrei. Inutile ricordare che Milano siamo ancora una volta, solo noi!!!".

E, per rafforzare il suo disprezzo nei confronti dei "cugini" milanisti, al suo posto aggiunge hashtag tutt’altro che fini, tra #rossoneriebrei #merde e #zozzoneri. Il post, scoppiata la bufera, è stato prontamente rimosso da Facebook da Vergani, che parla di “gergo da tifoseria“, una prassi per la curva, non c’è odio, come "gli interisti vengono chiamat intertristi e i tifosi del Napoli terremotati". Ma se si dà un’occhiata al suo profilo, tuttavia, si nota che anche in altre occasioni utilizza il termine "ebrei" quando parla del Milan. Un linguaggio che forse è abituale tra i tifosi e che, tuttavia, ben poco si addice a chi nella vita ha un ruolo istituzionale e che svolge un’attività che si basa sul rispetto degli altri e delle regole. L’accaduto non è per nulla piaciuto al sindaco Alberto Rossi, che ha subito preso posizione in modo deciso: "Le frasi espresse dal vicecommisario Vergani – afferma il primo cittadino – sono assolutamente biasimevoli e irricevibili, e la situazione è resa ancora più grave dalle successive giustificazioni".

Se per Rossi è già stato impossibile accettare il post, il disappunto è aumentato a dismisura quando ha saputo che per il suo vicecommissario utilizzare il termine "ebrei" è dispregiativo, riferito a persone poco affidabili. E che Vergani, dopo le polemiche generate dal suo post, ha qualche dubbio sul fatto che siamo in democrazia. "L’uso di termini razzisti, antisemiti o di discriminazione territoriale – commenta il sindaco – è una piaga che continua ad affliggere la nostra società. Non posso che rammaricarmi profondamente. Chi riveste un ruolo pubblico deve adottare una dose maggiore di cautela in servizio ma anche nei comportamenti privati, a tutela dell’autorevolezza del proprio lavoro e dell’istituzione che si rappresenta". Per il sindaco, però, l’episodio è davvero gravissimo e non si chiude con una semplice ramanzina a distanza: "È accaduto nell’ambito della vita e sfera private della persona ed è estranea al servizio ma, proprio in considerazione del ruolo pubblico ricoperto, sono già in corso le opportune valutazioni e azioni, anche a tutela dell’ente, che ovviamente verranno condotte con l’accuratezza necessaria".

Gualfrido Galimberti

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