Caos migranti, emergenza continua. Hub e centri strapieni: centinaia di profughi in strada

Pressing sul Governo. Contatti Milano-Roma per avere grandi strutture

Alcuni dei cento migranti in strada per Milano

Alcuni dei cento migranti in strada per Milano

Milano, 6 luglio 2016 - "La situazione è brutta". Tarda serata di ieri. Pierfrancesco Majorino arriva attorno alle 23 all’hub, un po’ per far sentire la vicinanza del Comune ai volontari di Fondazione Arca un po’ per rendersi conto di persona di quello che accade ogni giorno in via Sammartini: fila infinita di ragazzi da sistemare, centri strapieni e brandine ovunque per non lasciare nessuno in strada. E non sempre si riesce a farlo: quasi cento migranti hanno passato la notte fuori, chi nei giardini pubblici in fondo alla strada chi davanti alla Stazione Centrale. "Bisogna trovare in fretta una soluzione", ragiona Majorino. E per soluzione non s’intende solo il reperimento di nuove strutture da 40-50 posti (vedi il Memoriale della Shoah al binario 21 che dovrebbe aprire lunedì o locali comunali in fondo a via San Marco), bensì spazi ben più ampi dove ospitare centinaia di profughi "transitanti". L’opzione principale resta sempre quella dell’ex Campo base di Expo, ipotesi caldeggiata sia dal prefetto Alessandro Marangoni che dal sindaco Giuseppe Sala.

Anche ieri, però, il governatore Roberto Maroni ha ripetuto quello che aveva già detto qualche giorno fa al numero uno di Palazzo Diotti nel corso di un faccia a faccia a Palazzo Lombardia: "Siamo nettamente contrari". Eppure l’impasse si potrebbe sbloccare a breve, forse già settimana prossima, specie se la pressione su Milano non dovesse allentarsi. Ovviamente, serve anche il placet del Governo, accusato non più tardi di lunedì da Majorino di essere "totalmente assente" sul fronte dell’organizzazione dell’accoglienza sul territorio nazionale. I contatti si sono intensificati nelle ultime ore (con Sala in prima fila), non resta che aspettare le risposte da Roma. Aprire ai migranti le palazzine di Mazzo di Rho (500 posti in tutto) consentirebbe di raggiungere un duplice obiettivo: avere un luogo adeguato per accogliere i migranti inviati dal Viminale in base al sistema di ripartizione su scala regionale e trasferire alcuni dei richiedenti asilo dai centri comunali (che in teoria dovrebbero ospitare solo i cosiddetti "spontanei"). Le alternative sono sempre le stesse. A cominciare dalla caserma Mancini di via Corelli a Peschiera Borromeo, oggetto di un avviso di manifestazione d’interesse pubblicato sul sito di corso Monforte. E poi c’è l’opzione ex ospedale di Garbagnate Milanese.

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