Mezza Procura sfila davanti al Csm Le toghe difendono il pm Storari

Cominciate le audizioni di magistrati e giudici milanesi dopo i veleni del caso tangenti Eni-Nigeria. Al sostituto che rischia il trasferimento per incompatibilità 150 firme di solidarietà dei colleghi

Migration

Sulla direzione Milano-Roma il traffico di toghe è davvero intenso. Ieri il viaggio è toccato al presidente del tribunale Roberto Bichi, al giudice Marco Tremolada (presidente del collegio che assolse tutti gli imputati del caso Eni-Nigeria) e alla pm Francesca Crupi. Intanto, però, la petizione che da Milano è destinata a partire per Roma a sostegno del pm Paolo Storari, ha ormai quasi raggiunto le 150 firme da tutta Italia.

Ma andiamo con ordine. Hanno dunque preso il via davanti al Csm le audizioni di magistrati milanesi per l’indagine ad ampio spettro voluta dal pg della Cassazione Giovanni Salvi, titolare dell’azione disciplinare, per capire se ci sia "incompatibilità ambientale" negli uffici giudiziari milanesi per il pm Storari, che Salvi (molto criticato per questo dalla corrente sindacale “Articolo 101“) vorrebbe allontanare per aver alimentato le vicende del "caso Eni" consegnando verbali segretati dell’avvocato Piero Amara all’allora membro del Csm Piercamillo Davigo.

Davanti ai sei componenti della prima commissione del Csm, presieduta dalla togata Elisabetta Chinaglia, oggi dovrebbe toccare ad altri procuratori aggiunti milanesi e sostituti. Venerdì, poi, in camera di consiglio il Csm dovrebbe infine esprimersi sulla richiesta di trasferire in via cautelare Storari, che per quei verbali divulgati è indagato dalla procura di Brescia per rivelazione di segreto d’ufficio.

Ma vedremo quanto peserà, in proposito, la lettera che quasi 150 suoi colleghi della procura e degli uffici giudicanti milanesi, del distretto e da tutta Italia hanno sottoscritto per solidarietà nei suoi confronti, a voler attestare come Storari sia ritenuto tutt’altro che incompatibile con l’ambiente milanese. A giudicare dal numero di adesioni ricevute dall’appello, la partita sembrerebbe già chiusa.

Le audizioni del Csm, iniziate a fine giugno con il procuratore generale di Milano Francesca Nanni, dovrebbero proseguire oggi con i procuratori aggiunti Tiziana Siciliano, Eugenio Fusco, Maurizio Romanelli, Letizia Mannella e i sostituti Alberto Nobili e Gaetano Ruta. Tra i temi di scontro tra toghe milanesi c’è anche quanto avvenne in pieno dibattimento Eni-Nigeria, quando il procuratore Francesco Greco e l’aggiunto Laura Pedio consegnarono alla magistratura di Brescia (che poi archiviò il fascicolo) una decina di righe di un verbale in cui l’avvocato Amara gettava ombre sul presidente del collegio Marco Tremolada. E i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro tentarono di far entrare Amara come teste nel processo, senza che il collegio sapesse nulla di quelle dichiarazioni. Anche De Pasquale e Spadaro sono, a loro volta, indagati dalla procura di Brescia.