Metropolitana Milano, buco nel muro e blitz in deposito: sfregio preventivo ai treni di M4

Raid notturno dei writer a San Cristoforo: imbrattati otto vagoni. La società: "Sporgeremo denuncia"

Vagone imbrattato

Vagone imbrattato

Milano - Il trofeo esibito sui social . Le foto dei treni imbrattati rilanciate su un profilo dedicato esclusivamente alle scorribande dei writer in giro per l’Italia. Stavolta, però, i graffitari se la sono presa con convogli che non sono ancora entrati in fuzione e che quindi sono stati vandalizzati ancor prima di aver percorso un solo chilometro lungo la nuova tratta del metrò che aprirà il 26 novembre: i vagoni della metropolitana blu, la M4, che tra poco più di un mese iniziano a percorrere la tratta Linate-Dateo, come annunciato due giorni fa dal sindaco Giuseppe Sala. Stando a quanto confermato al Giorno dalla società che sta gestendo la realizzazione della linea sotterranea, l’ultimo blitz è scattato la notte scorsa: tra le 4 e le 5, alcune persone, al momento rimaste ignote, hanno fatto un buco nel muro del deposito di San Cristoforo (futuro capolinea della M4 a lavori definitivamente ultimati) e sono entrati in una zona molto pericolosa, visto che quando il metrò entrerà in attività sarà a tensione elettrica elevata. Coloro che hanno fatto irruzione hanno imbrattato due treni da quattro vagoni ciascuno, danneggiandone in totale otto.

M4 fa sapere che sporgerà denuncia per consentire alle forze dell’ordine di identificare i responsabili dello sfregio. Uno sfregio preventivo, come detto, considerato che la blu non ha ancora trasportato un solo passeggero e che attualmente sono in corso le attività per il pre-esercizio. Un blitz che fa tornare alla mente una stagione che sembrava ormai passata: quella delle incursioni nei depositi delle metropolitane e degli assalti ai treni fermi nelle stazioni. E invece i resoconti quotidiani sui social raccontano un’altra storia: basta dare un’occhiata per scoprire, ad esempio, che l’ultimo post inserito riguarda un convoglio della linea verde, imbrattato sulla fiancata destra, di fianco alla cabina del conducente.

A giudicare dagli hashtag a corredo, pare quasi che i graffitari siano convinti che nessuno li perseguirà: ci sono rimandi a tag e crew, quasi una rivendicazione da parte di chi ha messo a segno il danneggiamento. "Ormai i writer vandalici si sentono talmente tranquilli che hanno creato una pagina all’interno della quale riversano i loro trofei di imbrattamento delle metropolitane di Milano, Torino, Genova e Napoli – spiega Fabiola Minoletti, esperta del fenomeno e vicepresidente del Coordinamento del comitati milanesi –. Spesso inseriscono link diretti alla pagina Instagram dell’autore". Poco meno di un anno fa, nel novembre del 2021, undici componenti membri della crew Wca (acronimo di "We can all") erano stati prosciolti in udienza preliminare dall’accusa di aver imbrattato treni a raffica tra il 2001 e il 2016. Il giorno dopo, era comparso sui social un video-beffa che inneggiava alla fine del processo, con tanto di fuochi d’artificio, insulti alla magistratura e ringraziamento ai supporter ("È una vittoria anche vostra"). E nel marzo scorso il giudice del Tribunale di Pavia Silvio Bolloli aveva assolto dall’accusa di imbrattamento quattro writer che otto anni prima si erano introdotti in un vecchio deposito Atm di Binasco e lo avevano trasformato in una sorta di "palestra" per graffiti. Il motivo: il luogo era così degradato e abbandonato da non poter essere danneggiato in alcun modo dalla vernice delle bombolette.

 

 

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