Metano e benzina alle stelle. "Che vergogna"

Il costo dei carburanti continua a lievitare e si avvicina ai due euro, il Gpl registra un rincaro del 65%. La rabbia dei milanesi ai distributori

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di Federico Dedori

Due euro al litro per la benzina in via Visconti di Modrone, 1,95 per il diesel in via Correggio e 1,99 per il metano in via Corelli. Prezzi record da settimane per un pieno e a pagarne di tasca propria sono i cittadini. Non solo in centro città, anche nell’area metropolitana e in periferia i prezzi continuano a lievitare. Nell’ultima rilevazione del ministero dello Sviluppo economico i prezzi della benzina sono aumentati nella sola settimana del 4 ottobre del 26%, del gasolio del 30% e del Gpl del 65%. La stangata colpisce tutti ma in particolar modo chi per lavoro deve muoversi in auto. "La macchina fa parte della mia quotidianità, la uso ogni giorno per percorrere metà del tragitto che mi accompagna al lavoro – ha spiegato il 38enne Alessandro Lacerati –. Dopo aver parcheggiato prendo sempre i mezzi pubblici. Sono nato a Palermo e mi sono trasferito a Milano e in questi anni ne ho viste davvero tante". Lacerati ha ricordato il passaggio dalla lira all’euro: "Quando ero piccolo si faceva benzina con diecimila lire".

L’aumento è arrivato con la ripresa economica post lockdown e per motivi geopolitici internazionali tra cui mancati accordi tra gli stati dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) sull’aumento della produzione di greggio. "Faccio diverse trasferte per lavoro che mi portano a percorrere tra i 40 e i 70 mila chilometri ogni anno – ha detto il 55enne Ugo Palmieri –. Questa situazione non mi rende felice". Per Maria Bietolini il segreto per risparmiare in questi casi quando le capita di doversi spostare per lavoro è "organizzarsi con più colleghi per ottimizzare". Il dito è puntato verso le accise: "I vincoli di bilancio italiani sono stretti, le accise sono un modo facile per aumentare le entrate senza ferire. Infatti, la riduzione delle stesse è un argomento elettorale di facile presa ma di difficile attuazione – ha ribadito Palmieri –. Nel resto dei paesi sia produttori sia non, il costo del carburante è decisamente inferiore, proprio a causa del ridotto o nullo peso delle accise". Sul prezzo medio di 1,71 euro al litro per la benzina indicato nella settimana del 4 ottobre dal Mise su tutto il territorio nazionale, l’accisa è stata dello 0,728 mentre l’iva del 0,308. Lacerati è convinto: "Le accise sono il problema centrale. Per superarle bisogna prendere i soldi dalla politica. I prezzi di questi giorni sono qualcosa di allucinante e vergognoso".

Lungo via Gallarate, accanto al cimitero Maggiore, si trova uno dei distributori self-service di benzina meno cari in questi giorni: 1,69 euro al litro mentre per il diesel bisogna spostarsi lungo via delle Forze Armate: 1,52 euro al litro. Altri prezzi alle stelle si trovano invece in piazza 6 Febbraio con 1,94 euro al litro per la benzina, in via Santa Rita con 1,99 euro per il metano e in viale Fermi 0,84 euro per il Gpl. "Si potrebbe fare pagare il carburante in base al reddito delle persone e al tipo di auto se lusso, fuoristrada o normali – ha sottolineato Loredana Petti –. Si può essere costretti ad usare l’auto ma con un guadagno che rimane comunque basso. Il costo della benzina così com’è ed i pedaggi autostradali disincentivano anche l’utilizzo delle auto per lo svago delle famiglie".

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