Torna l’incubo meningite a Milano: professoressa muore in 24 ore

Profilassi a tappeto tra familiari e studenti dell’istituto superiore Curie. Dolore per la morte di Vittoria Patti, insegnante di 54 anni. Tutte le informazioni sul vaccino

Profilassi al Curie-Sraffa, nel riquadro Vittoria Piatti

Profilassi al Curie-Sraffa, nel riquadro Vittoria Piatti

Milano, 11 febbraio 2017 - È morta alle 12.50 di ieri Vittoria Patti, insegnante di 54 anni, nata a Palermo ma residente a Milano da molti anni. Meningite fulminante. Soccorsa d’urgenza il giorno prima, era arrivata all’ospedale milanese San Paolo «in condizioni molto critiche, con gli organi più importanti già compromessi», ha comunicato in una nota l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. Si occupa del caso Davide Chiumello, primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale. Individuato il ceppo: è meningococco C. Intanto, è già stata avviata la profilassi «ad ampio spettro» per tutte le persone che sono entrate in contatto diretto con la donna. Quattro familiari, sette amici, i soccorritori, il personale ospedaliero, colleghi e studenti delle classi in cui la donna insegnava. Nello specifico, profilassi antibiotica a 115 studenti (6 classi) e 99 tra docenti e personale non docente.

Ora l'imperativo è evitare il panico: Giovanna Viganò, preside della scuola (l’istituto superiore Curie Sraffa, periferia ovest di Milano) ha inviato una comunicazione per informare gli «studenti e le famiglie che è indispensabile essere presenti alle lezioni in quanto non vi è alcun pericolo sanitario». Nessun rischio di ammalarsi entrando negli stessi luoghi frequentati dalla professoressa, perché il contagio, come spiegano pure all’Ats, può avvenire solo con un contatto ravvicinato con la persona affetta da meningite. «Per quanto riguarda il meningococco – assicura Gallera – non vi è alcuna emergenza o epidemia».

Resta lo choc, la tristezza. Il ricordo della professoressa Patti sulla bocca di studenti e colleghi fuori dalla sua scuola. Traccia di lei pure sui social network, che usava tutti i giorni per comunicare. Per stare vicino ai ragazzi, ancora di più. Foto in primo piano, con viso sorridente e mare come sfondo, e poche righe per raccontarsi sul suo blog: «Faccio la prof di scienze nelle scuole superiori. Amo molto il mio lavoro. Sono biologa, dottore di ricerca in biologia molecolare. Sono sposata e ho tre figli. Sono cattolica. Vivo a Milano. Sono anche una blogger e sono attiva in molti social network». Ieri pomeriggio, nella scuola in cui la donna insegnava, si è svolta una riunione con genitori e docenti per fornire tutte le informazioni necessarie. Avviata la profilassi, non è necessario cambiare abitudini.

Le lezioni andranno avanti regolarmente. Sul sito della scuola si può leggere il comunicato: «Il meningococco è un batterio che si trasmette da persona a persona attraverso le goccioline e le secrezioni di naso e gola. Normalmente non determina malattia, in alcuni casi può diventare aggressivo per l’organismo e causare meningite, infezione del sistema nervoso centrale, o sepsi, infezione generalizzata». A Milano, anche dopo i due casi delle studentesse decedute sempre per meningite a luglio e a novembre, si è scatenato il panico. Al punto che, nelle scorse settimane, dopo l’annuncio dello «sconto» proposto da Regione Lombardia per vaccinarsi dalla meningite, è partito l’assalto ai centralini: 1.500 prenotazioni solo il primo giorno.

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