“Melgasc”: quel che resta della pannocchia

Emilio

Magni

Un po’ per gioco, un po’ per curiosità e pure per osservare da vicino la natura, la nipotina Veronica, sei anni, ed io, la primavera scorsa, abbiamo seminato chicchi di granoturco nei vasi di fiori sul balcone. Per la verità non contavamo molto che l’esperimento riuscisse. Invece settimane dopo scoprimmo con gioia che erano spuntati esili steli verdi, tra i gerani e altri fiori cari a mia moglie dei quali però non ricordo il nome. Le piantine sono via via cresciute e con nostra soddisfazione diventate alte e robuste. Infine scoprimmo, sempre più contenti, che spuntavano, piccole e timide, anche le pannocchie. A noi sembrò proprio un miracolo della natura. Le pannocchie sono poi cresciute e qualche giorno fa le abbiamo colte durante una specie di cerimonia cui hanno partecipato i genitori di Veronica, gli zii e i cugini, oltre ai nonni. Sfogliate le pannocchie abbiamo scoperto che avevano tanti chicchi di un bel color arancione. E’ ovvio che alcuni serviranno per un’altra semina, l’anno prossimo. Colte le pannocchie sono rimasti, ormai avvizziti, i fusti del granturco. Scontata è stata la domanda del mio consuocero: "Adess se ten fée dei melgasc?". Chiedeva come ci si poteva liberare dei fusti ormai inutili, che lui ha chiamato "melgasc", come avveniva nel dialetto dei contadini. Un tempo i "melgasc" erano utilizzati come combustibile sul camino, o triturati erano adoperati per fare lo stallatico. Mio nonno vecchio contadino brianzolo accumulava i "melgasc", li teneva da parte, buoni per accendere il grande falò di Sant’Antonio, il 17 gennaio, secondo una bella tradizione contadina. Le grandi fiamme che si alzavano erano viste come una spinta capace di cacciare via l’inverno. "Melgasc" è termine che rende bene l’idea di un arbusto in sfacelo. Gianfranco Scotti nel suo dizionario informa che l’etimo è nel latino medioevale "melegarius" che a sua volta viene dal latino "herba medica". Erba proveniente dalla Media nel Caucaso, regione del popolo dei Medi, nemici di Roma.

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