Il dottor Trezzi ucciso dal Covid: è stato un medico di famiglia fino all'ultimo

Sesto, Roberto Trezzi esempio di coraggio e professionalità. Lunedì i funerali a Santo Stefano

Roberto Trezzi è il 270esimo medico italiano ucciso dal Covid

Roberto Trezzi è il 270esimo medico italiano ucciso dal Covid

Sesto San Giovanni (Milano), 27 dicembre 2020 - Da settimane il tam tam dei pazienti e degli amici del “dottore“ viaggiava su Facebook. Tutti domandavano le condizioni di salute di Roberto Trezzi e si chiedevano se il medico sestese fosse riuscito a battere il virus che lo aveva colpito poco più di un mese fa, a 66 anni, costringendolo al ricovero in ospedale. Il dottor Trezzi, stimato medico di famiglia che per anni ha operato con il suo studio nella zona Marelli, è l’ennesima vittima sestese del micidiale virus che in questo 2020 ha portato via oltre un centinaio di cittadini sestesi. Trezzi era un vero riferimento per tantissimi residenti del quartiere Vittoria, dove lavorava da anni. Proprio loro sono stati i primi a esprimere un sincero cordoglio per la perdita di un medico che è stato sempre attento e professionale con tutti loro. Dai pazienti giungono le testimonianze più toccanti.

In molti hanno ricordato che durante l’intera emergenza sanitaria aveva garantito ai suoi pazienti l’assistenza domiciliare, preoccupandosi di loro fino a poche ore prima del ricovero all’ospedale Fiera Milano, dove è deceduto prima di Natale. Eugenio Redaelli, decano dei medici sestesi lo ricorda come una persona umana e professionale, raccontando che alcuni anni fa, quando Sesto si trovò a dover accogliere un gruppo di profughi da poco sbarcati sulle coste italiane, Trezzi si era messo a disposizione per visitarli senza alcuna esitazione. Nei giorni a cavallo del Natale, tantissimi sestesi e tutte le cariche istituzionali hanno inviato messaggi di cordoglio alla famiglia. A tutti, il figlio Andrea Trezzi ha risposto con un messaggio sui social nel quale tra l’altro scrive che "papà sarebbe stato contento di sapere che per la nostra comunità non è stato un semplice medico ma un punto di riferimento. Ha sempre considerato il suo lavoro come una vocazione e ha sempre cercato di svolgerlo senza mai tirarsi indietro, neanche in questi difficili mesi". L’ultimo saluto sarà domani alle 11 nella chiesa di Santo Stefano di piazza Petazzi.  

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