Venti aspiranti medici di base negli ospedali dell’hinterland

Corso di formazione di 3 anni all’Asst Nord Milano: da Sesto a Cinisello oltre alle sedi territoriali di 6 Comuni

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Sesto San Giovanni (Milano) - L’Asst Nord Milano diventa sede del corso di formazione triennale per medici di medicina generale. Gli ospedali di Sesto San Giovanni e il Bassini di Cinisello Balsamo, oltre alle sedi territoriali dei sei Comuni dell’area del Nord Milano, saranno infatti la sede formativa per venti giovani laureati in Medicina e Chirurgia e aspiranti medici di base. "Per noi è un onore essere diventati un punto di riferimento per la formazione dei nuovi professionisti di medicina generale", ha dichiarato Elisabetta Fabbrini, direttore generale dell’Asst Nord Milano, durante la cerimonia di apertura del corso, che ha visto anche la partecipazione di Walter Bergamaschi, il direttore generale di Ats Città Metropolitana di Milano. Il percorso di formazione professionale, per i nuovi medici di base, ha preso il via l’altra mattina all’interno dell’aula Magna dell’ospedale di Sesto San Giovanni alla presenza dei venti giovani laureati in Medicina e Chirurgia, che hanno scelto l’azienda sanitaria territoriale come sede di specializzazione.

Da quest’anno, infatti, il polo formativo dell’Ats Città Metropolitana di Milano ha inserito anche l’Asst del Nord Milano tra i punti erogativi del suo territorio per questo corso insieme all’Asst Gom Niguarda, l’Asst Santi Paolo e Carlo, l’Asst Fatebenefratelli Sacco, l’Asst Rhodense e l’Asst di Lodi. "La nostra azienda - ha sottolineato Fabbrini - crede e investe nella salute di prossimità, nella territorialità dei servizi e delle cure in una logica di indispensabile integrazione dei professionisti in un modello in cui i medici di medicina generale sono e saranno sempre di più elemento essenziale di raccordo e garanti della centralità del paziente nel percorso di assistenza e cura". Il corso è articolato in due fasi: dopo un tirocinio di 14 mesi nei reparti ospedalieri, il secondo e terzo anno saranno dedicati alle attività ambulatoriali. "Questa iniziativa deve rappresentare l’avvio di una coprogettazione per capire insieme come possono trasformarsi le cure primarie all’interno dell’assistenza territoriale", ha commentato Bergamaschi.

 

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