"Mediazione resti a Sesto E non si chiuda il corso"

La battaglia dell’Unione degli Studenti dopo il ricorso che ha tolto il “tetto”. Trasloco in vista a Città Studi? Interrogazioni e mozioni nei due comuni

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MILANO

di Simona Ballatore

"La Statale deve fare marcia indietro sulla decisione di ’sopprimere’ Mediazione Linguistica e deve aprire un tavolo con i comuni di Sesto San Giovanni, Milano e con Regione Lombardia. Mediazione deve restare a Sesto": così l’Udu - l’Unione degli Studenti - dà il via a una nuova mobilitazione contro la decisione di sospendere per un anno le immatricolazioni e contro il futuro trasloco del corso di laurea. Secondo i piani, quando sarà pronto il campus a Rho, le facoltà scientifiche (a eccezione di Informatica e Matematica) lasceranno liberi i locali di Città Studi che potrebbero essere occupati da Beni culturali e da Mediazione appunto. L’Udu - artefice del ricorso che ha fatto saltare il numero chiuso nel 2019 - non esclude nuove battaglie legali mentre Angelo Turco, vicepresidente del Consiglio Comunale di Milano, ha depositato una interrogazione sulla sorte di Mediazione Linguistica e Nicola Lombardo, consigliere del Partito Democratico a Sesto San Giovanni, ha richiesto tramite una mozione l’impegno del Comune di Sesto per trovare strutture sufficienti a garantire lo svolgimento delle lezioni.

"La Statale ha dapprima rifiutato ogni trattativa per il ritiro del ricorso, facendo volutamente degenerare la situazione, rinunciando inoltre alla gestione del secondo edificio che le era dedicato nel progetto originario del polo di Sesto-Marelli – accusa Niccolò Piras, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Milano –. Veniamo a sapere inoltre della volontà di vendere il Polo di Sesto per fare posto ad una struttura medica privata, e non ci sono notizie su dove verrà collocata la Facoltà. Sembra che l’Università voglia chiudere il corso di laurea, un controsenso visto che questo è fortemente attrattivo". Dall’Udu indicano ostacoli in vista anche per chi frequenta già: "Chi oggi è iscritto a Mediazione al primo anno si vedrà negata la possibilità di sostenere un esame oltre l’anno accademico in corso, e così per gli anni a venire: ciò vorrà dire che si costringeranno tantissime persone ad andare fuoricorso, pagando rette ingentissime".

Sul tema la lista UniSì, in Senato accademico, ha chiesto delucidazioni: "Ci hanno confermato che gli esami non verranno sospesi in alcuna maniera. Tutti gli studenti regolarmente iscritti potranno l’anno prossimo sostenere gli esami del primo anno liberamente", spiegano, pur non condividendo la decisione di sospendere la coorte 2022-2023. "Questa è la goccia che fa traboccare il vaso – sostiene Luca Mondini per Sinistra Universitaria-Udu Statale –. La soluzione non è il numero chiuso, che ha generato una selezione ingiusta basata di fatto sul ceto di provenienza, servono strutture ed investimenti". Domani saranno in presidio davanti alla facoltà di Sesto per chiedere all’ateneo un dietrofront.

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