Marco Mazzei, consigliere comunale della lista Sala e primo firmatario dell’ordine del giorno sulla Milano Zona 30, com’è nata l’idea? "È un’idea che coltivo da tempo. Nel 2016 mi ero candidato, ma non ero stato eletto, con Sinistra per Milano alle Comunali e il primo punto del mio programma era “Milano città a 30 chilometri all’ora’’. Due anni fa, poi, ho visto un grafico che dimostra la differenza della gravità degli incidenti quando i limiti sono 30 o 50 kmh. A 50 kmh gli impatti possono essere devastanti, incidenti con morti o feriti, a 30 no. E ho capito che non c’è una ragione al mondo per non utilizzare il limite di 30 kmh in città dove ci sono tanti cittadini e pedoni in giro". L’odg cita gli esempi di Parigi e Bruxelles con il limite a 30. "Un elemento in più per arrivare alla proposta approvata dal Consiglio comunale". Il nuovo limite potrebbe far diminuire lo smog o no? "Quando un’auto utilizza meno potenza per spostarsi, genera anche meno emissioni inquinanti. Più traffico? La congestione non c’entra con la velocità. A Bruxelles, ad esempio, i dati mostrano, dopo un anno di Zona 30, che i tempi di percorrenza delle macchine non sono aumentati". Non è che il vero obiettivo della città a 30 kmh è ridurre il numero di auto in città perché ne scoraggia l’utilizzo? "Non la vedo così. Non credo che questo sia un provvedimento punitivo, ma si inserisce in quel modello di città tratteggiato dal Piano Aria Clima del Comune". C’è una stima sui costi di realizzazione della Milano Zona 30? Parlo della cartellonistica e delle altre spese concrete. "La stima ce l’abbiamo: 300-400 mila euro. Una parte di questi fondi dovrà essere utilizzata anche per la comunicazione ai cittadini". Ha mai parlato della Milano a 30 kmh al sindaco Sala? È d’accordo con partire dal 1° gennaio 2024? "A Sala ho parlato di questa idea alcuni mesi fa. Non ho dubbi che questo nuovo limite di velocità sia in linea con la sua idea di città. Io magari ho un approccio più radicale, lui più prudente, anche per il ruolo che svolge. Dalla prossima settimana chiederò un tavolo di lavoro tecnico e operativo con l’assessorato alla Mobilità per seguire gli sviluppi e la fase di attuazione. Credo che un anno di tempo per applicare il provvedimento sia più che sufficiente. Se per attuare un’adeguata comunicazione ai cittadini, comunque, servisse qualche mese in più non sarebbe un problema". M.Min.