Ecco perché il maxi processo alla 'Ndrangheta tocca anche noi lombardi

Alle porte di Milano ci sono città come Buccinasco che cercano di strapparsi di dosso l’etichetta di “Platì del Nord”, per la presenza di cosche che hanno avvelenato questo territorio e tanti altri in Lombardia

L'aula bunker di Lamezia Terme dove si tiene il maxi processo " Rinascita  Scott"

L'aula bunker di Lamezia Terme dove si tiene il maxi processo " Rinascita Scott"

Milano, 16 gennaio 2021 - Vibo Valentia. Quasi 1.200 chilometri di distanza, eppure non potremmo essere più vicini. Forse perché alle porte di Milano ci sono città come Buccinasco che cercano di strapparsi di dosso con tutte le forze l’etichetta di “Platì del Nord”, per le penetrazioni mafiose che hanno avvelenato questo territorio e tanti altri in Lombardia. Qui, dove la ‘ndrangheta è diventata un albero con radici profonde e rami rigogliosi, dove le operazioni delle forze dell’ordine riescono a tagliare i germogli tossici prima che possano diventare foglie verdi. Qui, dove uno dei processi più importanti sulle infiltrazioni delle cosche (Cerberus) è durato undici anni prima di arrivare alla sentenza contro i mafiosi.

Il maxi processo “Rinascita Scott” di Vibo tocca anche noi lombardi, perché la ‘ndrangheta ce l’abbiamo ancora in casa, da troppo tempo. Nel processo calabrese vanno alla sbarra oltre 300 imputati: numeri colossali per noi lombardi che ricordiamo ancora il record di 119 del processo Infinito (2011), dove la Dda di Milano ha svolto un lavoro gigantesco contro le cosche che dalla Calabria sono emigrate in terra lombarda per imbastire gli affari sporchi. C’è un po’ di Lombardia in quell’aula bunker di 3mila metri quadri dove si sta svolgendo un processo che passerà alla storia. E che scriverà pagine nuove, di una storia che vogliamo cambiare.  

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