Bresso, esame di maturità a 17 anni: il piccolo genio già sogna gli Usa

Umberto Tarantino: "Farò Matematica. L’Italia? Non mi darà nulla"

Umberto Tarantino ha 17 anni e frequenta il liceo Casiraghi di Cinisello Balsamo

Umberto Tarantino ha 17 anni e frequenta il liceo Casiraghi di Cinisello Balsamo

Milano, 19 giugno 2019 - Sono oltre settantamila i ragazzi lombardi che da stamattina affronteranno la prova di Italiano, primo scoglio del trittico di test che compongono la Maturità. Fra loro, però, sono solamente sei i “piccoli geni” che con un anno d’anticipo hanno chiesto ed ottenuto, con il supporto degli insegnanti, di sottoporsi all’esame con un anno d’anticipo, al quarto delle superiori. Una concessione del tutto particolare che di fatto è riservata a coloro che hanno un curriculum scolastico impeccabile, ma hanno anche le capacità psicoattitudinali per sopportare lo stress dell’esame con 12 mesi di anticipo. Quattro di loro sono a Milano, gli altri due a Varese e Cremona. Fra i sei super-studenti, anche Umberto Tarantino, 17 anni, di Bresso, che studia al liceo Casiraghi di Cinisello Balsamo, nel Milanese.

Questa mattina Umberto torna sui banchi di scuola. Sebbene abbia appena concluso il quarto anno di liceo scientifico, potrà prendere parte all’esame di Stato. Perché Umberto Tarantino, 17 anni, allievo bressese del liceo Casiraghi di Cinisello Balsamo, è riuscito in un’impresa piuttosto rara: saltare la quinta e approdare direttamente alla maturità, grazie ai risultati scolastici che i suoi insegnanti definiscono «rari ed eccellenti». Insomma un piccolo genio che vive la scuola come una corsa senza ostacoli, la matematica come un gioco alla “Will Hunting” e che per accrescere la sua conoscenza e le sue capacità sogna l’America, come luogo nel quale mettere a frutto le sue capacità e il suo entusiasmo.

Non hai paura di affrontare l’esame con un anno d’anticipo?

«Penso che avrei avuto più ansie se avessi atteso il prossimo anno. Avrei preteso il massimo da me e non mi sarei perdonato errori. Così, invece, so che è una prova tutta in discesa. Posso solo migliorarmi».

I tuoi insegnanti dicono che la scelta di saltare la quinta è stata solo tua, come è nata?

«In verità per me lo studio non è mai stato una fatica. Già in terza sentivo di poter fare di più. Così ho atteso il gennaio scorso e quando ho visto che i miei voti erano alti e lo sforzo non era eccessivo, ho provato a studiare anche per il quinto anno e puntare alla maturità anticipata».

Non pensi di avere troppa fretta?

«No, in realtà penso che la scuola italiana sia troppo lenta e ripetitiva. In tre cicli ripetiamo le stesse cose. Forse ci vorrebbe più sintesi per imparare di più. Ecco perché mi sono portato avanti».

Come pensi di usare il tempo guadagnato?

«Mi iscriverò a Matematica, perché penso che questa sia la mia strada. Il sogno è di andare a studiare in America. Mi vedo alla Silicon Valley per mettere a frutto le mie capacità matematiche e informatiche».

Non ti mancherà l’Italia?

«Non credo. Non sono patriottico. E poi credo che l’Italia abbia poco da offrire per quello che sto cercando. Penso che l’America possa offrirmi le opportunità che cerco».

Ti senti più genio o secchione?

«Direi né l’una né l’altra cosa. Mi piace studiare, mi piace leggere, mi piacciono soprattutto la matematica e l’inglese, ma non rinuncio a nulla nella vita».

Per esempio?

«Amo il violino e lo suono da sette anni. Amo la musica e vado ai concerti. Leggo moltissimi libri fantasy, anche se nell’ultimo anno sono passato ai saggi scientifici e matematici. Ma soprattutto ho una vita sociale, con tanti amici».

Anche social?

«Ritengo di essere persona molto social, nel senso ho gli account su molti dei principali social network e li uso quotidianamente, sia come intrattenimento che come fonte di informazione, probabilmente quello che uso di più è Instagram anche perché mi piace scattare e scattarmi foto».

Gli insegnanti lo hanno protetto e nei primi momenti hanno anche cercato di misurare la sua tenacia. Poi hanno compreso e oggi, insieme alla famiglia, sono i primi sostenitori della sua corsa: «Il nostro lavoro è stimolare i ragazzi perché facciano sempre di più e meglio – ha detto la vicepreside del Casiraghi, Augusta Segneri – Umberto è il simbolo più entusiasmante di questo costante lavoro».

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