Maturità 2022 Un’occasione per crescere

Migration

Daniele

Nappo*

Diversamente da quanto avvenuto per gli esami degli scorsi due anni che in piena emergenza sanitaria sono stati contraddistinti da un’unica prova orale, è al via per circa 540 mila studenti, il 22 giugno, la maturità 2022 dell’era post Covid (...) Il Covid ha costretto a mettersi in discussione e a sentire polemiche su molte cose: tra queste l’Esame di stato, più comunemente conosciuto come Maturità. Che sia un valore didattico piuttosto che un rito di fine ciclo scolastico, la maggioranza lo ritiene ancora giusto ed un valore per gli studenti. Svolgere la maturità in tempo post coronavirus non è un’esperienza facile, chi lavora nella scuola sa con consapevolezza che questo esame segna la fine di una fase importante della vita di tantissimi ragazze e ragazzi e certamente tutti avrebbero voluto affrontarlo e immaginarlo diversamente.

Due anni circa di pandemia hanno sconvolto ogni forma della nostra vita e la scuola ha pagato uno dei prezzi più alti. Molti maturandi sono ancora confusi e spaventati, vengono da mesi di didattica diversa e sostenere questa prova non sarà semplice, anche psicologicamente. Una nuova avventura, cosi la vivono gli studenti in tempo d’ incertezze, in un modo di fare scuola diverso a volte difficile dove le trasformazioni e le nuove abitudini hanno costruito nei maturandi la convinzione che sarà singolare, che non significa più difficile o più facile. Quello che può essere un passaggio solo simbolico voleva essere vissuto come è nella sua natura, un esame.

I docenti in questi due anni hanno dovuto sviluppare un lavoro importante: si è cercato di andare verso le esigenze dei giovani, ma non si può dimenticare che la distanza dalla scuola, dalla relazione con gli stessi insegnanti, l’isolamento hanno avuto conseguenze significative.

Talvolta però una difficoltà può creare un’opportunità. Si spera sia arrivato il momento di riportare al centro la scuola e gli studenti e di saper ascoltare le loro necessità. L’Esame di Maturità è il momento più importante del percorso scolastico di ogni studente, da quasi un secolo: la scuola deve dare il massimo sostegno possibile. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha rivolto un appello ai ragazzi: “Non abbiate paura di non farcela”. Ed effettivamente non si deve avere paura. Bisogna tornare alla normalità. Davvero.

*Direttore Scuola Freud