Mattone impazzito, giungla di contratti "Dal nero ai falsi affittacamere"

I trucchi per forzare la legge e ottenere benefici fiscali sul canone calmierato

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Il contratto è stato stipulato con una durata iniziale di venti giorni, con un contratto di locazione per affittacamere, a uso turistico. Solo che, sfruttando la clausola sul "tacito rinnovo", è stato portato avanti illecitamente per cinque anni, incassando da una madre single con due bambini 650 euro al mese per un appartamento di 22 metri quadrati. È solo uno dei casi finiti sul tavolo dell’avvocato Domenico De Luca, che collabora con il Sicet, sindacato inquilini della Cisl, per sbrogliare la miriade di contenziosi legati agli affitti. "Negli ultimi anni il mercato immobiliare a Milano è impazzito – spiega – e questo ha provocato un aumento dei problemi e una giungla di contratti. I proprietari di casa hanno il coltello dalla parte del manico, e gli inquilini sono costretti ad adeguarsi a condizioni che spesso nascondono illeciti". Sono una decina i casi sfociati in cause in Tribunale portate avanti dal Sicet, che però sono solo la punta dell’iceberg perché la maggior parte degli illeciti resta sommersa. Il caso classico è quello dell’affitto in nero o il subaffitto di posti letto, spesso a stranieri o a studenti appena trasferiti a Milano. Posti “piazzati“ su internet, nelle bacheche delle università o attraverso il passaparola. Poi c’è la lunga lista dei contratti irregolari: escamotage per evadere le tasse, bypassare la legge 431 sugli affitti e ridurre la durata minima dei contratti, approfittare dei benefici fiscali per chi mette in affitto case a canone convenzionato.

"Il problema è anche in quella zona grigia di contratti formalmente regolari e registrati all’Agenzia delle Entrate – spiega l’avvocato De Luca –. Nessuno controlla se il canone sia effettivamente calmierato". Quando emergono palesi irregolarità si cerca di trovare un accordo con il proprietario di casa per modificare il contratto. Solo pochi casi approdano in Tribunale, con procedimenti lunghi e dall’esito incerto. "Con i canoni in aumento – spiega Mattia Gatti, del Sicet – la riduzione illecita della durata minima dei contratti prevista della legge consente ai proprietari di casa di avere mano libera, ritoccando i prezzi verso l’alto alla scadenza. E le persone, di fronte al rischio di trovarsi senza casa in questo periodo, finiscono per accettare".

Andrea Gianni

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