Mascherine ai parenti, il sindaco di Opera si difende e annuncia: "Mi dimetto"

Antonino Nucera ha risposto ai magistrati sul presunto peculato sui dispositivi di protezione: "Abbiamo dato a tutti le mascherine". Silenzio sulle altre accuse

Il sindaco Antonino Nucera

Il sindaco Antonino Nucera

Opera (Milano), 16 aprile 2021 - Si difende il sindaco di Opera Antonio Nucera, finito ai domiciliari in un'inchiesta che va dalla corruzione al peculato su una fornitura di mascherine (che sarebbero state distribuite a parenti e dipendenti comunali invece che alla rsa alla quale erano destinate), nell'interrogatorio davanti ai magistrati, annunciando le prossime dimissioni dalla carica.

"Non c'è stato nessun favoritismo sulle mascherine. Sono state date a tutta la popolazione e ai dipendenti del Comune. Mia moglie ne ha ricevute 4 o 5, così come gli altri cittadini di Opera. E' tutto documentato", si è difeso Nucera. Al termine dell'interrogatorio, durato circa mezz'ora, gli avvocati Costantino Barreca ed Enrico Arena hanno spiegato che il primo cittadino ha chiarito la vicenda delle mascherine, ma sul resto delle accuse si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nucera - attualmente sospeso dall'incarico - ha anticipato al giudice Fabrizio Filice la decisione di dimettersi dalla carica di sindaco "per rispetto della cittadinanza e per potersi difendere appieno in questa vicenda".

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