'Mary Poppins', il rimborso vola via. E a ventimila milanesi non va giù

TicketOne: "Non abbiamo responsabilità". E la società organizzatrice prende ancora tempo dopo il flop

Musical 'Mary Poppins'

Musical 'Mary Poppins'

Milano, 25 febbraio 2020 -  Un milione di euro . Questa è grossomodo la cifra che ruota attorno ai rimborsi dei biglietti del musical “Mary Poppins” volati via come la tata “praticamente perfetta” nel romanzo di Pamela Lyndon Travers lasciando ventimila spettatori senza la possibilità di riavere indietro il prezzo pagato.

Dopo aver annullato il 25 gennaio scorso le 54 repliche in programma, l’organizzatore "WEC World Entertainment Company", attraverso il suo presidente Giorgio Barbolini, aveva fatto sapere che "le modalità di rimborso sarebbero state rese note di lì a qualche giorno". È passato però un mese senza comunicazioni. Così quattro giorni fa i legali di Unione Consumatori hanno deciso di presentare un esposto all’Antitrust contro TicketOne quale società venditrice dei biglietti. Una scelta sostenuta da Federconsumatori davanti alle reiterate proteste degli spettatori traditi dal naufragio dello spettacolo a causa di problemi tecnico-finanziari della società produttrice. "Questo ricorso all’Autorità garante della concorrenza e del mercato l’abbiamo appreso pure noi dai giornali" spiega Andrea Grancini, direttore generale di TicketOne.

«Noi agiamo in nome e per conto dell’organizzatore e quindi, com’è nel nostro modo di lavorare, tutti i proventi di questi sei mesi di prevendita sono stati girati nelle mani di World Entertainment Company; operazione che non ha lasciato in cassa un solo centesimo dei biglietti oggetto di rimborso". Grancini assicura che, al momento dell’annullamento, la sua società s’è attivata immediatamente. «Abbiamo espletato tutte le pratiche per entrare in possesso delle somme necessarie al rimborso degli acquirenti, ma da WEC, al momento, non è giunta risposta. In via informale tempo fa ci era stato detto che stavano cercando di capire come organizzarsi, ma, passate due settimane senza chiarimenti, abbiamo deciso di mettere in chiaro pubblicamente quali fossero la nostra posizione e quella dell’organizzatore. Da quel momento non siamo più riusciti ad entrare in contatto con legali rappresentanti di World Entertainment Company. Nelle condizioni generali del nostro accordo di vendita con l’organizzatore e con gli utenti è esplicitato in maniera chiarissima che il nostro è solo ruolo di tramite; noi agiamo per l’organizzatore e non possiamo sostituirci a lui". Sollecitato sulla questione, Barbolini sceglie il silenzio, ma fa sapere tramite ufficio stampa che fra qualche giorno fornirà "una risposta completa e strutturata" alla stampa e al pubblico. Ventimila persone stanno lì ad aspettare.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro