Morta Marta Marzotto. "Una musa eclettica e geniale. Aveva fame di vita"/ FOTO

"Aveva grande ottimismo e fame di vita. Ci ha sempre spronato ad andare avanti, a mettere a frutto i propri talenti"

Marta Marzotto

Marta Marzotto

Milano, 30 luglio 2016 - Definire in una parola Marta Marzotto, morta ieri a 85 anni, è impresa ardua, così come affibbiarle semplicemente il marchio di «dama dei salotti» suonerebbe quasi un oltraggio, avendo con la sua personalità attraversato e in qualche modo influenzato oltre mezzo secolo della cultura e della società italiana. Da alcuni giorni era ricoverata alla clinica “La Madonnina”. Se ne è andata nella riservatezza dopo una breve malattia, circondata da tutta la bella e numerosa famiglia, i figli e i nipoti non l’hanno mai lasciata sola. «Aveva grande ottimismo e fame di vita – ha detto Matteo Marzotto, il figlio – ci ha sempre spronato ad andare avanti, a mettere a frutto i propri talenti. È questa l’eredità morale che ci lascia. La mamma a Milano ha passato sostanzialmente tutta la sua vita, è tornata dopo un lungo periodo di amore-odio con Roma, e alla fine si è spenta qui». I funerali saranno celebrati lunedì alle 11 del mattino nella Chiesa di Sant’Angelo in piazza Sant’Angelo. La camera ardente sarà aperta in forma privata oggi e domani in via Corelli 120, dalle 9 alle 19.

Tanti messaggi di cordoglio del mondo culturale, politico e di quanti amavano la sua straordinaria vitalità. «Conoscevo Marta Marzotto personalmente, ha sempre rappresentato un atteggiamento di grande libertà e originalità, è stata una protagonista della storia del nostro paese negli ultimi anni». Così l’ha ricordata il sindaco Giuseppe Sala. Anche Ada Lucia De Cesaris, ex vicesindaco di Milano, ha twittato: «Un pezzo delle libertà di tutte noi passa per quella straordinaria vitalità di Marta Marzotto. Grazie e che sia una nuova serena avventura». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, in un telegramma a Matteo Marzotto: «Ho appreso con sincero cordoglio la notizia della scomparsa della tua amata mamma. Esprimo a te e a i tuoi cari le condoglianze mie personali e a nome della Regione Lombardia».

Esuberante e generosa, divertente e pensosa, comunque dinamica, attiva, viva. Cortina ricorda così, per decenni animatrice dei salotti mondani, culturali, artistici, letterari della conca d’Ampezzo. «Era una di famiglia, ci legavano stima e affetto – la piange il gallerista Stefano Contini – per noi era di casa, qui a Cortina. Noi abbiamo perso una persona molto cara; l’Italia ha perso una donna generosa, che ha cercato di fare del bene per tutta la vita, di aiutare i più deboli, di non fare distinzioni».

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