Processo Maroni, verso un altro rinvio dell'udienza: legittimo impedimento del legale

L'avvocato Aiello non potrà essere presente per motivi di salute. Per l’accusa, il governatore fece pressione per inserire Maria Grazia Paturzo nella delegazione Expo a Tokyo

Roberto Maroni (Newpress)

Roberto Maroni (Newpress)

Milano, 26 aprile 2017 - Un'altra udienza a rischio: potrebbe saltare per la terza volta consecutiva il processo milanese a carico di Roberto Maroni. Il difensore del governatore lombardo, Domenico Aiello, ha infatti ancora un forte mal schiena che gli impedisce di essere presente all'udienza di domani, giovedì 27 aprile.  Aiello ha già ottenuto due rinvii consecutivi per legittimo impedimento dovuto, appunto, alle sue condizione di salute. Il primo il 16 marzo e il secondo giovedì scorso, 20 aprile, giorno dell'ultima udienza, quando il legale di Maroni aveva trasmesso al Tribunale un certificato medico, firmato dal suo chirurgo, che ha prescritto 10 giorni di riposo assoluto. Vale a dire, calendario alla mano, fino alla fine del mese.

"Il mal di schiena ce l'ho anch'io ma me lo tengo. In questo stesso processo sono venuto almeno due volte con il busto che peraltro non si vede", aveva sottolineato in aula il pm Eugenio Fusco. La presidente del collegio giudicante, Maria Teresa Guadagnino, aveva invece sollecitato la difesa ad "attrezzarsi" per "una sostituzione di Aiello con qualche altro avvocato del suo studio", anche "per ragioni di deontologia". L'ultima parola spetterà ovviamente a lei e agli altri giudici della Quarta Sezione Penale di Milano. Ma, visti i precedenti, è molto probabile che il processo venga nuovamente rinviato.

Secondo l'accusa Maroni - imputato per induzione indebita e turbata libertà nella scelta del contraente - avrebbe esercitato pressioni per favorire due sue ex collaboratrici. In un caso per ottenere da Expo il pagamento delle spese di viaggio di Maria Grazia Paturzo, donna a cui secondo la ricostruzione del pm il governatore sarebbe legato "da una relazione affettiva", nella missione istituzionale a Tokio dei primi di giugno 2014. E nella seconda circostanza per far ottenere a Mara Carluccio, altra sua ex collaboratrice al Viminale, un contratto cucito "su misura" per lei da Euopolis, società regionale di formazione professionale.

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