Processo Maroni rinviato al 5 maggio, in Aula confronto pm-difesa sul calendario

Per un legittimo impedimento dell'avvocato difensore di Maroni l'udienza è stata rinviata non senza polemiche. Il pm: "E' un processetto". La difesa: "Lo ha detto lei"

Roberto Maroni

Roberto Maroni

Milano, 3 marzo 2016 - Per un legittimo impedimento del difensore di Roberto Maroni è stato subito rinviato al 5 maggio il processo, iniziato oggi dopo la riunificazione delle posizioni, che vede imputati il Governatore e altre tre persone per le presunte pressioni da parte del presidente lombardo per far ottenere un lavoro e un viaggio a Tokyo a 2 sue ex collaboratrici. In aula, però, si è assistito ad un confronto tra accusa e difesa sul calendario del dibattimento, perché i legali degli imputati hanno fatto presente ai giudici di avere impegni concomitanti per una serie di date che erano state individuate. Ad un certo punto il pm di Milano Eugenio Fusco è intervenuto dicendo: «Sono solo quattro imputati per due capi di imputazione, è un 'processetto' e se si vuole si possono esaurire i miei testi fissando udienze in una sola settimana». Il legale di Maroni, l'avvocato Domenico Aiello, ha risposto: «Lo ha detto lei che è un 'processetto'». Il presidente del collegio Oscar Magi ha chiesto «disponibilità» perché «i processi si devono fare».

L'avvocato Aiello ha presentato un'istanza di legittimo impedimento perché oggi deve seguire altri due procedimenti come difensore. Un legittimo impedimento, tra l'altro, era stato presentato per oggi anche dallo stesso Maroni, motivato con la sua partecipazione ad una Conferenza Stato-Regioni sul tema della ludopatia. I giudici non hanno dovuto, però, decidere su questa richiesta perché hanno accolto l'istanza del difensore, a cui non si è opposto nemmeno il pm Fusco, il quale ha spiegato: «Non dico nulla sull'impedimento dell'imputato, perché sussiste quello del difensore». Successivamente per alcuni minuti è andato avanti un confronto sul calendario del dibattimento, perché alcuni legali hanno fatto presente ai giudici di avere impegni per le date che venivano comunicate. Il giudice Magi, infatti, inizialmente aveva chiesto alle parti: «Lasciatevi liberi tutti i giovedì di giugno e luglio per cortesia». E il pm ha fatto notare che «per le trascrizione delle intercettazioni non ci vorrà molto tempo, perché sono soprattutto messaggi, e per l'esame dei miei testi ci vorranno solo 5 o 6 udienze e se le difese vogliono troviamo una settimana per loro libera e li finiamo tutti, anche il sabato».

Alla fine del confronto, il collegio della quarta sezione penale («i processi si devono fare, piccoli o grandi che siano», ha detto il presidente Magi) ha individuato per le udienze il 5 maggio (per le questioni preliminari ed eventualmente le richieste delle prove) e il 19 maggio e poi ancora il 16 e il 23 giugno. Udienze fissate anche per il 7, il 14 e il 21 luglio, anche se queste date potrebbero essere modificate. Assieme a Maroni sono imputati l'ex segretario generale del Pirellone Andrea Gibelli, attuale presidente di Ferrovie Nord Milano, il capo della segreteria di Maroni, Giacomo Ciriello (presente oggi), e Mara Carluccio (anche lei presente), ex collaboratrice del Governatore. Maroni, che ha chiesto di essere giudicato con rito immediato saltando l'udienza preliminare, risponde di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e induzione indebita. Il 20 novembre scorso, Christian Malangone, dg di Expo 2015 Spa, è stato condannato a 4 mesi nel processo con rito abbreviato scaturito dall'inchiesta, mentre la società era stata assolta. Per il Governatore, in caso di condanna anche solo di primo grado, c'è il rischio di dover lasciare la carica in applicazione della sospensione prevista dalla legge Severino.

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