Indagato per presunte "irregolarità nei contratti": Maroni chiede rito immediato

Il legale "La decisine ha lo scopo di avere il prima possibile una pronunzia nel merito, senza altri passaggi interlocutori, davanti ad un giudice terzo e indipendente, che accerti i fatti nella loro reale portata”

Roberto Maroni

Roberto Maroni.

Milano, 25 settembre 2015 - “Il presidente Maroni rinuncia all’udienza Preliminare” nell’ambito dell’inchiesta in cui il governatore è accusato di presunte pressioni per far ottenere un lavoro e un viaggio a Tokyo a due sue ex collaboratrici. A comunicarlo è Domenico Aiello, difensore di Maroni. “Questa mattina - annuncia l’avvocato - ho presentato, presso la cancelleria della Dottoressa Valori, istanza di rinuncia all’udienza preliminare e richiesta di rito immediato”.

La decisione “ha lo scopo di avere il prima possibile una pronunzia nel merito, senza altri passaggi interlocutori, davanti ad un giudice terzo e indipendente, che accerti i fatti nella loro reale portata”. Aiello sottolinea che “il dibattimento e’ infatti la sede piu’ idonea (se non l’unica) per consentire alla difesa tempi e mezzi necessari per dimostrare la assoluta legittimita’ del comportamento del presidente Maroni e dei suoi collaboratori e la totale inconsistenza della prova in questi mesi prodotta dal pm a sostegno della tesi d’accusa”.

Il legale del governatore, quindi, conclude: “In tutta la sua lunga attivita’ politica e istituzionale il presidente Maroni ha sempre ritenuto la propria condotta immune da censure e perfettamente rispettosa della legge: questo vale naturalmente anche per l’inchiesta della Procura di Milano che lo vede coinvolto. Sono convinto che in questo modo potremo avere un processo sereno, giusto, proporzionato a quella che e’ la reale portata dei fatti contestati”. L’esponente leghista e’ accusato dal pm Eugenio Fusco di avere esercitato, nel maggio 2014, pressioni sui vertici di Expo per far ottenere un biglietto in business e un soggiorno in un albergo a Tokyo alla sua collaboratrice Maria Grazia Paturzo alla quale sarebbe stato legato da “una relazione affettiva”.

A Maroni viene anche contestata la turbata liberta’ degli incanti anche per aver fatto ottenere una consulenza da 30mila euro a un’altra collaboratrice, Mara Carluccio, senza indire una gara pubblica. Uno dei due reati, l’induzione indebita, e’ compreso nella legge Severino che disciplina la sospensione e la decadenza dalle cariche pubbliche. Il giudizio immediato e’ un procedimento previsto dal codice che e’ caratterizzato dalla mancanza dell’udienza preliminare e, quindi, segue un iter accelerato rispetto a quello ordinario.

(Agi)

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