Mara Maionchi racconta Milano: "Verde, negozi e amici. Via Washington è come un paesone"

La produttrice e discografica è bolognese di nascita ma da una vita nel capoluogo lombardo

Mara Maionchi

Mara Maionchi

Milano, 30 dicembre 2016 - Bolognese di nascita, ma da una vita abita a Milano, «in zona Washington dove ci conosciamo tutti: è come un paesone». Mara Maionchi, produttrice discografica e personaggio televisivo (da “X Factor’’ ad “Amici’’, da “Io Canto’’ a “Xtra Factor’’, senza dimenticare le comparsate a “Il processo del lunedì’’), racconta la sua città, «diventata negli anni più pasticciona e che oggi forse guarda troppo al denaro».

Mara Maionchi, qual è la sua zona preferita?

«Quella dove abito e dove è cresciuto mio marito: via Washington. Mi piace un sacco perché è come un paesone. Ci si conosce tutti. Ho i miei negozi di fiducia. Ci sono alberi, tanti giardinetti».

Un pregio e un difetto di Milano?

«Trovo positivo che sia una città che va di fretta, che ti dà mille occasioni, se sai coglierle. Fatico a trovarne un difetto. Sono una fan di Milano».

Magari il traffico, il nuovo skyline...?

«Forse rispetto a quando sono arrivata nel 1961 è un po’ più pasticciona, sicuramente più inquinata. Ma nei trasporti funziona, qualche buco di troppo nelle strade ma tanto non guido».

VULCANICA Mara Maionchi impegnata nella trasmissione “Xtra Factor” con l’amico Elio della band Elio e le Storie tese
VULCANICA Mara Maionchi impegnata nella trasmissione “Xtra Factor” con l’amico Elio della band Elio e le Storie tese

«Sì. Direi che sono cambiate soprattutto le periferie. Una volta di carattere popolare e operaio, oggi hanno perso la loro identità, sia con l’immigrazione che per la scomparsa delle fabbriche, sostituite dal terziario. Ma questi sono fenomeni che riguardano tutte le grandi metropoli internazionali».

Anche i milanesi sono cambiati?

«Di conseguenza al cambiamento nel tessuto lavorativo. Adesso si guarda di più al denaro, la passione viene in secondo piano. Milano era una città fondata sul lavoro, è diventata più avventurosa, più confusa. In questo devo ammettere che è peggiorata. E si è chiusa su se stessa. Ha meno il cuore in mano di una volta. Si ha poca fiducia nel prossimo. Una volta d’inverno c’era la neve fuori dalla Galleria, ora non nevica neanche più».

È ancora la capitale della discografia?

«Lo è sempre. Per quanto il settore sia andato in crisi, sta faticosamente cercando di rialzarsi. Ma mancano gli investimenti per fare un minimo di ricerca, per sostenere la creatività. Manca la curiosità La musica una volta era aggregante, ti faceva venire voglia di stare insieme. Oggi si fa con i tecnici del suono. Si pensa a fare tiritere su arrangiamenti del cavolo. L’anno scorso a Sanremo l’unica canzone che mi ha divertito è stata “Amen’’».

Prossimi progetti?

«Dopo “Xtra Factor’’, esperienza nella quale io ed Elione (ndr Stefano Belisari alias Elio di Elio e le Storie Tese) ci siamo divertiti molto, sono in ballo per un altro programma su Sky».

E la vedremo ai fornelli in primavera nella prima edizione di “Celebrity Masterchef’’.

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