Una mappa dei luoghi di stragi e vittime. Per non dimenticare la stagione del terrorismo

"Museo urbano diffuso " sul portale del Comune. "Offriamo alle giovani generazioni una bussola sicura per orientarsi e capire"

La mappa delle stragi

La mappa delle stragi

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Milano è «memoria» e lo dimostra aggiornando la "mappa civile" del ricordo. L’ha fatto, in questi anni, con l’iniziativa delle Pietre d’inciampo, in memoria di ebrei e resistenti finiti nei campi di concentramento. E ora lo fa con il Museo diffuso urbano, per ricordare la stagione delle stragi e tutte le vittime del terrorismo. Come? Attraverso una mappa interattiva dei luoghi in cui sono avvenuti i fatti, ogni nome, una via e una storia. Stragi e attentati terroristici che hanno segnato profondamente Milano: da piazza Fontana, dove il 12 dicembre 1969 una bomba dilaniò la banca dell’Agricoltura uccidendo 17 persone, a via Palestro, dove in un attentato il 27 luglio 1993 persero la vita tre pompieri, un vigile e una persona che dormiva su una panchina.a via Palestro.

E ancora, dall’assassinio del magistrato Emilio Alessandrini, in via Muratori, a quello del giornalista Walter Tobagi, in via Salaino. Nell’insieme, pezzi importanti di un puzzle che ripercorre gli anni che vanno dalla strategia della tensione alla strage di mafia, un invito alle nuove generazioni a conoscere e approfondire con l’ausilio di documenti, fotografie e atti processuali. Il Museo Diffuso Urbano arricchirà il portale del Comune, ed è stato presentato ieri alla Casa della Memoria in occasione del Giorno dedicato alle vittime del terrorismo. Erano presenti Lamberto Bertolè, presidente del Consiglio comunale, Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione, il coordinatore regionale per la Lombardia di Aiviter Maurizio Campagna, il presidente della Fondazione Carlo Perini, Christian Iosa, Federica Dendena per l’associazione familiari delle vittime della strage di piazza Fontana e Carlo Arnoldi, presidente dell’Associazione. Tutte queste associazioni hanno contribuito al progetto realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano e la Fondazione Rotary Club Milano.

Il sito è dedicato ad Antonio Iosa, gambizzato dalle Br nel 1980 per il suo impegno nella diffusione della cultura soprattutto nei quartieri popolari di Milano. Un modo digitale, "attivo", di fare memoria, "uno strumento prezioso per i più giovani", ha ricordato Carlo Arnoldi. Alla portata di tutti, basta entrare nel portale del Comune, su “Milano, le stragi e il terrorismo". Per Bertolé e Lipparini "è un contributo importante all’azione di tutela e diffusione dei temi della memoria".