Manifestazione a Milano, gli studenti: "Non saremo i vostri schiavi"

Giovani in piazza nel nome di Lorenzo e Giuseppe: stop all’aziendalizzazione delle superiori

Il corteo degli studenti a Milano

Il corteo degli studenti a Milano

"Fate la scuola, non fate la guerra": lo striscione scritto in rosso-sangue. "Non saremo i vostri schiavi": si legge su un altro cartellone. Tornano in piazza gli studenti di Milano mentre si aprono gli Stati generali sulla scuola a Roma. "Siamo qui in piazza innanzitutto per lottare per Lorenzo e Giuseppe, che sono morti in alternanza scuola-lavoro e per opporci all’attuale modello scolastico e alle proposte per l’esame di maturità con le quali ci troviamo fortemente in disaccordo": a parlare è Arianna De Santis, che, insieme a un migliaio di studenti, si è presentata in largo Cairoli per protestare soprattutto in memoria di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, rispettivamente di 18 e 16 anni, morti durante uno stage, il primo in azienda, l’altro a bordo del camioncino di una ditta. "Questa è una battaglia che non riguarda solo gli studenti ma anche i diritti dei lavoratori: siamo contro l’aziendalizzazione della scuola", ribadisce Arianna. "Il modello di scuola deve essere modificato completamente: in questi due anni di coronavirus abbiamo potuto constatare che non funziona più – dice Ludovica Patarnello, studentessa del liceo Manzoni –. Non tutela gli studenti e non è in grado di fornirci un’educazione a 360 gradi che ci permetta di affrontare la nostra vita da adulti".

Il corteo degli studenti a Milano
Il corteo degli studenti a Milano

Non solo liceali o studenti delle superiori: in strada ci sono anche universitari, lavoratori e sindacalisti: "Per noi è importante l’unità tra gli studenti e lavoratori", ribadisce Gino Orsini, responsabile del sindacato Sicobas Nazionale. "Oggi sono qua con gli studenti perché io faccio parte della generazione che per prima ha provato sulla propria pelle l’alternanza scuola-lavoro e già allora si protestava", incalza Gaia Di Paola, studentessa universitaria. "Contro il vostro modello di scuola", "Il capitalismo uccide", "Cambiare la scuola per cambiare il sistema. Lorenzo e Giuseppe vivono!" si legge sugli striscioni. Al corteo erano presenti alcuni membri del Coordinamento dei collettivi studenteschi, che, armati di bombolette spray e nascosti da tute bianche e rosse e occhiali da sole, hanno scritto su un’impalcatura di piazza Cordusio: "Make school, not war". Il corteo, partito da largo Cairoli alle 9,30 ha concluso la marcia in piazza Fontana, passando per le vie del centro intonando cori contro il governo Draghi e il ministro Bianchi, soffermandosi in piazza Affari e in piazza Edison, dove alcuni manifestanti hanno tirato uova con vernice rossa contro il palazzo di Unicredit e di JP Morgan. "Si alzano le tasse, si abbassano i salari, con i nostri soldi pagano i militari": intonano le ragazze e i ragazzi di Tsunami Studenti (centro sociale Lambretta) che hanno bloccato il traffico in Porta Venezia prima di essere spostati di peso dalla polizia per sgomberare il passaggio.  

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