Milano, 7 ottobre 2023 – Gloria Cere', 56 anni, è disoccupata da giugno, da quando il titolare dell’azienda che commercia capi d’abbigliamento dei più noti marchi l'ha convocata in ufficio: “Sei una persona fantastica - ha detto - ma non hai superato il periodo di prova”.

Simone Della Bianca e Raffaella Paroncini si sono svegliati alle 6 del mattino e da Sondrio hanno raggiunto Milano con i due figli, per portarli “per la prima volta” alla manifestazione della Cgil a Roma. Storie che si incrociano sui treni speciali dalla stazione Centrale di Milano diretti verso la capitale, nella giornata di mobilitazione che vede il sindacato sfilare con un centinaio di associazioni e movimenti sotto lo slogan: “La via maestra, insieme per la costituzione”.

Sono oltre settemila, secondo i dati della Cgil, le persone dalla Lombardia, con i Frecciarossa da Milano o con i pullman partiti alle 5 dai capoluoghi di provincia. Sul treno precari e studenti dell’Udu, pensionati e metalmeccanici, dipendenti pubblici, lavoratori della sanità, del commercio o dell'edilizia. Qualcuno ha portato i figli, altri preparano panini e aprono bottiglie di vino.
A un certo punto parte un coro, e tutti cantano “Bella ciao”. Con loro i sindacalisti delle categorie, il segretario generale lombardo Alessandro Pagano e quello milanese Luca Stanzione, che chiedono al Governo di "cambiare la rotta" sul fronte dei diritti, del lavoro e della sanità pubblica. "Ho tre nipoti e ho deciso di manifestare anche per il loro futuro, non si può più stare seduti", spiega Cosimo Lonoce, 65 anni, in pensione dopo trent’anni di lavoro in un’azienda tessile di Legnano del gruppo Cantoni, ormai chiusa da anni nel processo di progressiva deindustrializzazione della Lombardia.
Modou Ndiaye, 53 anni, è arrivato in Italia dal Senegal negli anni '90. Da allora, racconta, “ho sempre lavorato con contratti a termine o in somministrazione”. E non è ancora riuscito a ottenere il ricongiungimento familiare per portare in Italia la moglie e i figli, rimasti in Africa.
Jaouad Belabdia, 27enne originario del Marocco, ora in distacco sindacale per la Fillea-Cgil, lavora per un'azienda di Villa Cortese che fabbrica tacchi per scarpe delle griffe dell'alta moda. “Chiediamo salari migliori - spiega - diritti e tutele di fronte a un costo della vita ormai insostenibile".

Sul treno anche i metalmeccanici della Whirlpool, dal Varesotto, dei colosso industriali di Brescia e Bergamo. Luciano Frontera, dipendente Whirlpool di 50 anni, esprime tutta la "preoccupazione" sul futuro della grande industria lombarda. Farida Elashwal, studentessa della Statale di Milano, sta lottando contro il caro affitti. “Mi hanno chiesto mille euro al mese per una casa che non aveva nemmeno un letto decente o la lavatrice - racconta - scendiamo in piazza perché è il momento di far sentire la nostra voce”.
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