Manichino di un poliziotto bruciato a Capodanno: identificati gli autori del rogo

Denunciati padre e figlio. Il fantoccio, secondo il genitore, è stato messo al rogo per "esorcizzare" i problemi con la giustizia del passato. La sceneggiata è diventata virale grazie a un video

Manichino in abiti da poliziotto bruciato nella notte di Capodanno: individuati e denunciati gli autori della sceneggiata. L'episodio è balzato agli onori della cronaca ieri, domenica 1 gennaio, complice un video pubblicato sui social divenuto virale in breve tempo.

Notato il clamore generato dalla vicenda questa mattina, lunedì 2 gennaio, un ecuadoriano di 37 anni, già noto alle forze dell'ordine per accuse relative a reati contro il patrimonio, il possesso di stupefacenti e il porto di oggetti atti a offendere, si è presentato in via Chopin, sede del commissariato Scalo-Romana, "autodenunciandosi" per l'accaduto. Il sudamericano ha fornito agli agenti di turno la sua versione dei fatti. Ha detto di aver preparato il fantoccio qualche giorno prima, seguendo una tradizione del suo Paese.

La scelta di un rappresentante delle autorità, a suo dire, intendeva simboleggiare i problemi avuti in passato con la giustizia e la sua distruzione avrebbe dovuto rappresentare l’intento di lasciarseli alle spalle come proposito per il nuovo anno. Con questi pensieri in testa, sempre secondo il suo racconto, poco dopo la mezzanotte del 31 dicembre l'uomo ha portato il manichino in via San Dionigi, in zona Corvetto. Qui il figlio, un 17enne, gli ha dato fuoco dopo averlo cosparso di benzina. In seguito ha pubblicato il video del rogo sui suoi account social

Ora sia il 37enne sia il figlio verranno denunciati con l'accusa di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate, oltre che per l'accusa di accensioni ed esplosioni pericolose.

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