Così i milanesi non nasceranno più "alla Mangiagalli"

L'ultimo milanese che potrà dire d’esser «nato alla Mangiagalli» verrà al mondo, secondo i piani, nel 2022. Nel nuovo Policlinico la culla più grande della città (oltre seimila parti all’anno) sarà trasferita nel blocco Sud, con la pediatria

NUMERI DA RECORD Alla clinica Mangiagalli ci sono ogni anno oltre seimila parti Nel 2022 la culla più grande della città verrà spostata al Blocco Sud

NUMERI DA RECORD Alla clinica Mangiagalli ci sono ogni anno oltre seimila parti Nel 2022 la culla più grande della città verrà spostata al Blocco Sud

Milano, 30 giugno 2017 - L'ultimo milanese che potrà dire d’esser «nato alla Mangiagalli» verrà al mondo, secondo i piani, nel 2022. Nel nuovo Policlinico la culla più grande della città (oltre seimila parti all’anno) sarà trasferita nel blocco Sud, con la pediatria, l’area ginecologica, la maternità, la patologia della gravidanza, la terapia intensiva neonatale e pediatrica, la chirurgia fetale e, nella «piastra» centrale, tre sale operatorie dedicate e 11 sale parto di cui tre per il parto in acqua.

Si dirà al più, d’esser nati «al Mangiagalli», inteso come centro per la salute della donna provvidenzialmente intitolato al Luigi fondatore della clinica, per salvare il marchio di fabbrica del milanese doc. In compenso i nomi dei nati saranno proiettati sull’ascensore vetrato che dall’ingresso di via della Commenda porterà al giardino-ospedale pensile. Anche dei nati in modalità vintage, cioè nelle due «case del parto» che saranno collocate in un’area non medicalizzata all’ingresso del blocco parto. Mini-appartamenti dove chi desidera l’esperienza, sempre più richiesta, del parto in casa potrà stare con marito, mamma, figli e avere il bambino con il solo aiuto della propria ostetrica, senza anestesie. «Ma basterà aprire una porta - sottolinea la direttrice sanitaria Laura Chiappa - per avere tutta l’assistenza sanitaria» del Policlinico.

Se per chi oggi decide di partorire in casa (a pagamento) l’ospedale deve tener pronta un’ambulanza, questa soluzione, già sperimentata in alcune strutture sanitarie, è più sicura. E sarà offerta in regime di Ssn - cioè gratis -, a tutte le donne che hanno una gravidanza a basso rischio. E la Mangiagalli? «Diventerà il nostro ospedale diurno», dove si concentreranno ambulatori, Day Hospital e Day Surgery. Nell’attesa continua a modernizzarsi: a breve le sale parto passeranno da sei a 9.

 

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