Bufera sul maltempo in Lombardia: il governo non paga i danni

Negato lo stato di emergenza chiesto dalla Lombardia per le grandinate e le frane della scorsa estate. E scoppia la polemica

Tromba d'aria

Tromba d'aria

Milano, 22 novembre 2019 - Secondo il Governo non ci sono gli estremi per riconoscere alla Regione Lombardia lo stato d’emergenza per i danni provocati dalle trombe d’aria verificatesi tra il 25 luglio e il 13 agosto di quest’anno. Una decisione che ha provocato la reazione della Giunta lombarda e dei partiti di maggioranza. Angelo Borrelli, nella lettera con la quale motiva il mancato accoglimento della richiesta avanzata dalla Regione il 22 agosto, spiega che «gli eventi in argomento non sono tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria» e sottolinea come questi non rientrino nella tipologia di eventi «contemplati dalla normativa in materia» perché sono stati «localizzati nel tempo e nello spazio» e perché «non hanno richiesto l’adozione di misure di assistenza alla popolazione e di interventi urgenti non fronteggiabili a livello locale benché abbiano generato danni al patrimonio pubblico e privato, nonché alle attività economiche e produttive».

Tradotto: il capo del dipartimento centrale della Protezione civile scrive che lo stato di emergenza non può essere concesso perché la Regione e le istituzioni lombarde hanno, e continuano ad avere, le capacità e le risorse per far fronte da sé alle conseguenze di quelle trombe d’aria, tant’è che nei giorni di maltempo tutte le emergenze sono state affrontate e a livello locale. Da qui la reazione della Giunta lombarda, che aveva presentato un conto-danni di 293 milioni di euro, 125 dei quali solo a Brescia e provincia. «Una decisione irricevibile – attacca Pietro Foroni, assessore regionale al Territorio e alla Protezione civile –. A fronte delle eccezionali manifestazioni di maltempo che da più di un anno stanno flagellando la nostra regione, mi sarei aspettato dal Governo quantomeno un segnale di vicinanza e di solidarietà per le popolazioni messe così a dura prova». «Fino ad ora – prosegue e ammette Foroni – il sistema Lombardia ha retto con stanziamenti di decine di milioni per opere contro il dissesto idrogeologico, ma a questo punto la situazione sta divenendo economicamente insostenibile anche per la Regione più virtuosa d’Italia. Ricordo che appena 5 mesi fa abbiamo deciso la totale copertura delle spese sostenute per i lavori di pronto intervento a seguito di calamità naturali per gli oltre mille Comuni con meno di 5mila abitanti e poi abbiamo destinato 55,7 milioni di euro per 70 opere di difesa del suolo in tutta la Lombardia».

E l’occasione è buona per una seconda rivendicazione: «Gli 80 milioni in tre anni attribuiti alla Lombardia dal ministero dell’Ambiente, a fronte degli oltre 140 originariamente previsti da Italia Sicura, sono assolutamenti insufficienti» conclude Foroni. Con lui Paolo Grimoldi, deputato leghista, e Viviana Beccalossi, consigliera regionale del Gruppo Misto: «Un insulto e uno schiaffo alla Lombardia» insorgono entrambi. Una polemica che arriva nel giorno in cui il Governo, tramite il sottosegretario Pierpaolo Baretta, in replica al leader della Lega, Matteo Salvini, ha fatto sapere di aver inserito nel decreto Sisma la proroga dell’esenzione dall’Imu per i lombardi, i veneti e gli emiliani colpiti dal terremoto del 2012.  

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