Malata di Alzheimer, 94 anni "Per lei niente vaccino"

L’odissea dei familiari di over 80 in lista, fra chiamate a vuoto e attese infinite. La mamma di un disabile: chiuso in casa, ogni volta che rischia un ricovero tremo

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di Andrea Gianni

Battistina Borghi, 94 anni, è affetta dal morbo di Alzheimer che l’ha resa invalida al 100%. Non riesce a muoversi da sola e, da febbraio, i suoi familiari attendono la vaccinazione a domicilio per lei e per la badante. Maria, che oggi compie 86 anni, invece può muoversi in autonomia e, accompagnata, potrebbe andare al centro vaccinale più vicino. Solo che dal 15 febbraio, quando la figlia Manuela Passaseo l’ha iscritta sul sito regionale, non ha ancora ricevuto la convocazione. "Siamo stati tra i primi ad aderire alla campagna – spiega Manuela – e ora rischiamo di essere gli ultimi chiamati fra gli over 80". Anziani, in molti casi non autosufficienti e costretti a letto, che si sono visti scavalcare anche da giovani dipendenti delle università che magari da un anno lavorano da casa oppure dai “furbetti“ del vaccino, mentre rappresentanti delle categorie più disparate spingono per ottenere una corsia preferenziale. Il consulente della Regione Lombardia per la campagna vaccinale Guido Bertolaso ha garantito che "entro il 10-11 aprile" verranno vaccinati tutti gli over 80 ancora in attesa. "Sono circa 200mila persone – spiega Serena Bontempelli, segretaria generale della Uil Pensionati Lombardia – staremo a vedere se rispetteranno i tempi, perché la Regione ha già commesso troppi errori. Se si vuole spegnere questo virus bisogna dare la priorità agli anziani, ai disabili e alle persone fragili, che non fanno parte di caste e per questo finiscono in coda. Ogni giorno continuiamo a ricevere segnalazioni e c’è il tema dei medici di base che si sono resi disponibili per fare le vaccinazioni a casa, con situazioni diverse per ogni territorio". Battistina Borghi, nata nel 1927, vive a Gerenzano, nel Varesotto.

"È stata iscritta alle liste a febbraio attraverso il medico di base – spiegano i nipoti – dovrebbe essere vaccinata a domicilio ma non siamo ancora riusciti ad avere informazioni certe, a quanto pare non sono ancora arrivate le dosi". Per ora niente vaccinazione anche per la badante, sua “caregiver“. Un’odissea vissuta anche dai familiari di Maria, 86enne di Monza. "Se non ci chiamano entro domenica – spiega la figlia, che abita a Milano – proveremo a iscriverla di nuovo". Poi, tra i fronti aperti, c’è quello dei disabili. "Mio figlio è disabile al 100% – spiega Isa Borroni – ogni volta che rischia un ricovero tremo, perché nulla per lui è normale e tutto diventa difficile se non impossibile da gestire. Come è possibile che in Lombardia non sia neppure stata chiesta all’Inps la lista dei disabili al 100%? Come è possibile che neppure si avvii la prenotazione?".

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