Magenta, addio anche alla storica fiera di San Rocco

La tradizionale sagra che si tiene ogni anno il sedici agosto annullata a causa del Covid. Per gli ambulanti "una scelta insensata"

Fiera di San Rocco

Fiera di San Rocco

C’è profonda amarezza e delusione tra i commercianti magentini per la decisione dell’Amministrazione di Chiara Calati di cancellare la storica fiera di San Rocco che normalmente si tiene ogni 16 di agosto. Una decisione, che se da un lato è in linea con le attuali disposizioni regionali e non in materia anti Covid-19 dall’altro loto, evidenzia una certa mancanza di coraggio e diciamolo pure, la ricerca della soluzione più semplice, più comoda, da parte di chi è alla guida della città.

È questa la critica sollevata dalle minoranze ma ancor di più dal mondo del commercio. A ciò si aggiunge la totale o quasi mancanza di coinvolgimento da parte del mondo del commercio e degli ambulanti. A essere molto duro in tal senso è il vice presidente della Confcommercio Emiliano Masperi, che è anche il responsabile della categoria: "Solo un vago accenno – incalza Masperi –: abbiamo saputo la cosa a delibera fatta (l’atto amministrativo è stato assunto venerdì in Giunta ndr). Purtroppo, ancora una volta, questa Amministrazione dimostra di non capire quanto sia importante per la nostra categoria, il poter lavorare soprattutto in un periodo di particolare crisi come è quello attuale". Affermazioni sottoscritte da Confcommercio Magenta-Castano Primo, a partire dal segretario territoriale Simone Ganzebi e dal presidente Gigi Alemani. L’Amministrazione però pare essere irremovibile e nell’atto di Giunta si fa chiaramente riferimento alle disposizioni attualmente in vigore in materia di fiere. Epperò, i commercianti mormorano e lamentano come la Giunta si sarebbe potuta muovere per tempo approntando un piano B.

"La delibera – osserva Ganzebi – è datata 5 giugno, ovvero, un provvedimento che viene assunto due mesi e oltre prima della data della manifestazione fieristica. Penso che c’era tutto il tempo per trovare un’alternativa, su scala più ridotta ma in grado di salvaguardare quello che oggi, oltre a essere un simbolo per la città, è anche un segnale di buon auspicio per i mesi futuri che senz’altro saranno molto duri". Sulla stessa linea ancora lo stesso Masperi: "Onestamente proprio non capiamo il senso di questa decisione per lo meno avventata nei tempi. A parole si dice di voler aiutare il mondo del commercio, poi ci si muove in questo modo. Tra l’altro denotando mancanza di coerenza: il lunedì il mercato settimanale è ripreso in totale sicurezza".

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