M4, ricorso al Tar dell’Istituto dei Ciechi

Gallerie e treni accanto alla sede: si teme l’effetto delle vibrazioni

Cantiere M4

Cantiere M4

Milano, 25 settembre 2018 - Spunta un nuovo ricorso alla alla giustizia amministrativa lungo la strada ferrata della Metropolitana 4, la linea che entro luglio del 2023 dovrà collegare l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo attraverso 21 fermate e 15,2 chilometri di tracciato in sotterranea. A presentarlo al Tar è stato l’Istituto dei Ciechi di via Vivaio, già l’8 maggio scorso. E il 3 luglio lo stesso Istituto ha integrato l’esposto aggiungendovi altre contestazioni. In sintesi, si contesta la decisione di costruire le due gallerie lungo le quali dovranno correre i treni della Blu accanto alle fondamenta del prestigioso immobile che dal 1892 ospita l’Istituto dei Ciechi. Il timore è che le vibrazioni prodotte durante i lavori e una volta iniziate le corse dei convogli possano danneggiare il palazzo.

«L’Iistituto – si legge nella delibera con la quale il Comune ha deciso di resistere al ricorso – contesta la mancata considerazione di ricettore sensibile dell’Istituto e censura il mancato esperimento di indagini specifiche per valutare e contenere l’impatto dei lavori sull’Istituto dal punto di vista delle immissioni, consistenti nelle vibrazioni legate all’esecuzione dell’opere ed al suo successivo funzionamento». Ad esser state impugnate davanti ai giudici amministrativi sono, per l’esattezza, la variante Tricolore e e la variante relativa alle gallerie della tratta est. Due documenti che sono intervenuti a modifica del piano dei lavori originario. Ed è proprio su questa revisione dei piani che punta la Giunta comunale nell’opposizione al ricorso giacente al Tar. Per Palazzo Marino le contestazioni dell’Istituto sono infatti «erronee, in quanto, secondo quanto riferito dalla Concessionaria (il Consorzio M4 ndr) le modifiche del tracciato riducono nel complesso l’impatto dello scavo delle gallerie sugli edifici limitrofi».

Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità, però apre al dialogo: «Il ricorso presentato dall’Istituto dei Ciechi sarà discusso e verificato, anche incontrandoci. C’è la massima disponibilità a confrontarci insieme a loro». La priorità, per l’amministrazione comunale, è evitare intoppi che possano allungare ulteriormente il cronoprogramma dei lavori. La consegna della nuova metropolitana sarebbe dovuta avvenire per il 30 aprile del 2022. Ma, come accennato poco sopra, la data di inaugurazione è slittata al 31 luglio del 2023. Uno slittamento di 15 mesi dovuto anche ad una serie di ricorsi alla giustizia amministrativa, nella fattispecie per la rimozione delle interferenze nel sottosuolo, che hanno inevitabilmente rallentato i cantieri. Il resto lo hanno fatto le scoperte archeologiche e le lungaggini burocratico-autorizzative.

 

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