L’ultima chiamata per non fallire Una su cinque è di imprese lombarde

Composizione negoziata, il bilancio del primo anno della procedura prevista per rientrare dai debiti. Cento istanze presentate nella regione. La Camera Arbitrale di Milano: numeri bassi, serve prevenire

Migration

di Luca Balzarotti

L’ultima chiamata per evitare il fallimento. In Lombardia è arrivata da cento imprese da quando è stato introdotto l’istituto della composizione negoziata della crisi. Era il 15 novembre 2021. In un anno a livello nazionale sono state 475 le aziende che ne hanno fatto richiesta. Poche. Ma una su cinque (il 21%) è lombarda. Il primo bilancio fornito dalla Camera Arbitrale di Milano assegna alla Città metropolitana oltre la metà degli sos lanciati dagli imprenditori nella regione (56%). Per accedere all’istituto “salva-aziende“ occorre che il titolare chieda di propria iniziativa l’intervento di un mediatore. Si tratta di un esperto che compare nell’elenco depositato presso la Camera Arbitrale in grado di assistere l’impresa, dialogando con i creditori, nella ricerca di una soluzione per risanare i conti dell’azienda. In Lombardia sono 657, il 18,5% di quelli accreditati a livello nazionale (3.560). L’80% è iscritto all’ordine dei commercialisti, il 18% a quello degli avvocati. Nell’1,9% dei casi si tratta invece di manager, mentre lo 0,1% è consulente del lavoro.

ll procedimento di composizione negoziata della crisi si svolge interamente online attraverso la piattaforma nazionale dove l’impresa è tenuta a presentare l’istanza. La nomina dell’esperto spetta invece a una commissione regionale istituita presso la Camera Arbitrale di Milano. Nel primo anno di attività, oltre ai 56 casi milanesi sono arrivate 14 richieste di aiuto da Bergamo, 8 da Varese, 5 da Brescia, 4 da Monza, Pavia e Mantova, 2 da Cremona e Como-Lecco, mentre da Sondrio non sono state inoltrate domande. "La composizione negoziata è un’importante opportunità per le realtà imprenditoriali in difficoltà, è un supporto per prevenire il default e tentare di garantire il più possibile la continuità aziendale – spiega Rinaldo Sali, vicedirettore generale della Camera Arbitrale di Milano e referente per il servizio di composizione negoziata per le imprese lombarde –. Ad un anno dall’istituzione possiamo dire che la partenza è stata piuttosto tiepida: occorre oggi più che mai avviare un cambio culturale di prospettiva e “fare sistema” a più livelli, con le istituzioni, le associazioni di categoria e gli ordini professionali, per accompagnare in questo momento particolarmente delicato le imprese a comprendere le opportunità dell’affrontare la crisi quando questa è ancora reversibile e sfruttare quasi la crisi per rilanciarsi. Come Camera Arbitrale siamo impegnati a sviluppare l’idea di prevenzione della crisi e a garantire la competenza e l’indipendenza dell’esperto".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro