Vaccini Covid Lombardia: molte domande ma pochi rinunciano ad Astrazeneca

Partite le vaccinazioni ai settantenni, medici di base in campo per registrare i disabili “fantasma”. Ultima chiamata per quattromila prof

Vaccinazioni a Milano

Vaccinazioni a Milano

Milano, 13 aprile 2021 -  Molte domande , ma pochissime rinunce, almeno al debutto della vaccinazione dei settantenni lombardi, che come ovunque in Italia avviene "prevalentemente" con AstraZeneca, antiCovid minato da sfiducia indotta anche dalle comunicazioni in burocratese dell’Ema e dal blocco mobile (prima agli over 55 / 65 per carenza di dati sull’efficacia, ora invece agli under 60 in via precauzionale per un presunto collegamento con trombosi rarissime sul quale sta indagando la farmacovigilanza europea), nonostante le stesse autorità sanitarie e tanti medici autorevoli si sgolino a spiegare che il rischio d’effetti collaterali gravi è più basso di quello che si corre prendendo un’aspirina. Ma tant’è: ieri molti centri vaccinali partiti con le iniezioni ai settantenni hanno registrato un allungamento dei tempi d’anamnesi, per la pioggia di richieste di chiarimenti e rassicurazioni poste ai medici dai vaccinandi. Alla fine, però, si sono vaccinati quasi tutti. Alla Fabbrica del Vapore, su novecento 75-79enni prenotati in giornata, solo in cinque a metà pomeriggio avevano annullato per motivi vari l’appuntamento; nei due punti vaccinali dell’Asst dei Santi (570 prenotati all’hub di Trenno, 1.200 all’ospedale militare di Baggio che ha raddoppiato la capacità rispetto alla scorsa settimana) si sono registrate persino delle code. Alla Fiera del Portello, alle 13 il personale del Policlinico aveva vaccinato 800 settantenni (1.800 entro sera); una sessantina ha avuto un vaccino diverso per ragioni cliniche stabilite dai medici, ma non c’è stata nessuna rinuncia, e quelle registrate la scorsa settimana (alcune centinaia di prenotazioni erano state anticipate perchè c’erano slot liberi) si contano sulle dita di una mano. La vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Letizia Moratti, ieri ha invitato i settantenni che non hanno ancora prenotato il vaccino a farlo "in modo da consentirci di concludere" il giro "entro aprile", e anche gli ultraottantenni che non hanno ancora aderito alla campagna a farlo "al più presto", sempre prenotando col sistema Poste. Moratti assicura che di over 80 "ne abbiamo già vaccinati oltre 600mila", inclusi ventimila “fuori lista” nei cinque giorni aperti senza prenotazione ai “dimenticati” da Aria, "quindi praticamente tutti quelli che potevano spostarsi autonomamente", al netto di appuntamenti riprogrammati, adesioni recenti e degli anziani che hanno bisogno del vaccino a domicilio (i medici di base l’hanno chiesto per 52.103), e "stiamo raggiungendo anche con 5 camper e medici militari". Moratti scioglie anche il giallo dei disabili ai sensi della legge 104, articolo 3 comma 3 che il portale di Poste non riconosce: l’Inps ha comunicato alle Ats i codici fiscali di 284mila adulti riconosciuti disabili dal 2010 in poi, poiché solo da undici anni l’Istituto "li registra" in un formato digitalmente trasmissibile; queste persone da venerdì riescono a prenotare, ma chi è stato dichiarato disabile prima del 2010 non compare negli elenchi. Per risolvere il problema, ha spiegato il governatore Attilio Fontana, "abbiamo raggiunto un accordo con i medici di base": i dottori, spiega Moratti, dovranno segnalare alle Ats "i nominativi dei disabili" loro pazienti "tramite certificati di riconoscimento delle patologie e codici di esenzione, e dei loro caregiver", così che le Ats li inseriscano sul portale sbloccando per loro la possibilità di prenotarsi. L’Inps ha comunicato anche un elenco di circa 27mila disabili minori di 16 anni al portale di Poste: i caregiver (intesi come "i nuclei familiari interi e tutti coloro che materialmente prestano loro assistenza") possono prenotarsi da venerdì 16 aprile attraverso il codice fiscale del minore; lo stesso potranno fare i caregiver dei disabili adulti già vaccinati. È confermata poi per il 22 aprile l’apertura delle prenotazioni per chi ha da 60 a 69 anni. Quanto al personale scolastico non ancora vaccinato (a ieri mattina il 16%), l’assessore assicura che la Lombardia ha "prontamente" obbedito alla nuova ordinanza del generale Figliuolo che sospende (fermi restando i richiami) la vaccinazione degli under 60 dei "servizi essenziali" per dare priorità alla popolazione più fragile. I circa quattromila che però hanno già un appuntamento per questa settimana saranno vaccinati, e resterà aperta "la possibilità di registrarsi, in modo da poterli chiamare quando arriverà il loro turno in base all’età".