In Lombardia già 10mila profughi dall'Ucraina: si lavora a hub regionale per l’accoglienza

Solo il 4% dei rifugiati va nei centri. Al via punti-tampone in Centrale (Esercito) e a Lampugnano (Emergency). Bando della Regione per reperire albergatori che vogliono aprire le strutture a chi scappa dalla guerra

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Milano - Le cifre sono salite vertiginosamente nelle ultime ore, a ulteriore testimonianza, se mai ce ne fosse bisogno, della drammatica escalation della guerra scatenata dal presidente russo Vladimir Putin. Il numero complessivo di profughi ucraini arrivati in Lombardia da fine febbraio in avanti ha ormai raggiunto quota 10mila. L’analisi dei flussi racconta che la maggior parte di loro – in particolare donne, bambini e anziani – si dirige nei capoluoghi di provincia, con una percentuale giocoforza più elevata tra Milano e hinterland, dove più di 20mila connazionali vivono stabilmente.

Ieri è stata un’altra giornata di vertici istituzionali per definire nei dettagli l’organizzazione del piano di accoglienza: al mattino si è tenuta una videoriunione tra il governatore Attilio Fontana e i sindaci dei capoluoghi di provincia, alla quale hanno partecipato anche il prefetto Renato Saccone, la vicepresidente e assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, l’assessore alla Famiglia Alessandra Locatelli e il coordinatore del Comitato esecutivo per l’emergenza Ucraina Guido Bertolaso; nel pomeriggio, c’è stato un altro confronto a Palazzo Diotti tra Saccone e i prefetti delle altre province lombarde.

Stando a quanto emerso, la priorità è la realizzazione di un hub regionale dove convogliare tutti i profughi in arrivo: lì verrà effettuato un primo screening, per poi reindirizzare le persone nei centri d’accoglienza straordinari (finora solo il 4% ha scelto questa soluzione) o a casa di parenti e amici. Inoltre, verranno attivati due punti-tampone in corrispondenza di altrettanti snodi nevralgici dei trasporti: uno in Stazione Centrale, gestito dai militari dell’Esercito dell’ospedale di Baggio in collaborazione con l’Ats, e uno al terminal bus di Lampugnano, affidato a Emergency.

La Regione, da parte sua, ieri ha lanciato una manifestazione d’interesse destinata agli albergatori che vogliano aprire le loro strutture ai profughi ucraini. Un’iniziativa, questa, concordata con le sezioni lombarde di Confcommercio, Confindustria e Confesercenti. "Tale procedura – spiega l’assessore regionale al Territorio, Pietro Foroni – ha l’obiettivo di assicurare ospitalità alle persone provenienti dall’Ucraina qualora non sia possibile garantire l’accoglienza tramite le misure ordinarie del 'Sistema Accoglienza' messe a disposizione dalle Prefetture e Uffici di Governo". Gli alberghi aderenti saranno attivati di volta in volta a seconda del bisogno e della disponibilità di posti. "Comuni e Regione sono uniti per sostenere chi scappa dalla guerra" assicura Fontana.

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