Milano, inchiesta sulla lobby nera: pm pronti a chiedere archiviazione per Fidanza e altri

Otto indagati nel fascicolo. L'istanza sarà inoltrata all'ufficio del gip

Carlo Fidanza, Chiara Valcepina e Roberto Jonghi Lavarini, il barone nero

Carlo Fidanza, Chiara Valcepina e Roberto Jonghi Lavarini, il barone nero

Milano, 19 dicembre 2022 - Dopo oltre un anno di indagini, la procura di Milano è pronta a chiedere l'archiviazione dell'inchiesta sulla presunta esistenza di una 'lobby nera' che coinvolgerebbe esponenti di Fratelli d'Italia e anche della Lega. L'istanza, una volta vistata dall'aggiunto Maurizio Romanelli, sara' inoltrata all'ufficio gip. Tra le persone indagate inizialmente dai pm Giovanni Polizzi e Piero Basilone (nel frattempo diventato procuratore a Sondrio) c'erano l'eurodeputato di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza, l'esponente della destra radicale milanese, Roberto Jonghi Lavarini, a cui si erano poi aggiunte la consigliera comunale di FdI, Chiara Valcepina, l'eurodeputato leghista, Angelo Ciocca, e il consigliere regionale ex Carroccio Massimiliano Bastoni. Sono tutti accusati di finanziamento illecito e riciclaggio.

Nelle indagini erano state effettuate perquisizioni, in particolare a carico di Jonghi Lavarini, Rotunno e Panchulidze, questi ultimi due amici e collaboratori del 'barone nero'. L'inchiesta puntava a verificare se le parole dei protagonisti, filmati a loro insaputa, descrivevano un presunto "sistema" di finanziamenti 'in nero' che avrebbe funzionato davvero in altri casi. Nei filmati, oltre all'ormai noto caso del "trolley" (il ritiro della valigetta avvenne il 30 settembre 2021, ma dentro non c'erano soldi ma copie della Costituzione e libri sull'Olocausto), venivano tirati in ballo, tra gli altri, la consigliera milanese di Fdi Valcepina ed esponenti della Lega, tra cui Bastoni e Ciocca. Era stato Jonghi Lavarini, come emergeva da uno dei video, a presentare Fidanza al cronista 'infiltrato' e l'eurodeputato gli avrebbe spiegato che poteva contribuire alla campagna elettorale della neoconsigliera comunale milanese e all'epoca candidata Chiara Valcepina versando sul conto corrente o "se è più comodo fare del black", del 'nero'. E Jonghi aveva parlato di una "serie di lavatric"» per i finanziamenti. Fidanza, difeso dal legale Enrico Giarda, si era subito autosospeso dagli incarichi nel partito. Le parole al centro dell'inchiesta giornalistica erano finite al vaglio della Procura di Milano, con accertamenti da parte della Gdf. Fino all'istanza di archiviazione. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro